Si è conclusa ieri la biciclettata contro il Tav che ha attraversato la Valsusa sabato e domenica.
Da Caprie a Salbertrand e ritorno, siamo passati da depositi per lo smarino e future fabbriche della polvere, da cantieri nuovi e vecchi, tra case e terreni da abbattere per far posto al Tav, dalle sedi di quelle ditte disposte a distruggere la terra in cui viviamo per guadagnare qualche soldo.
Sitaf, Telt, Itinera e tante altre, dietro la cantilena del progresso verde, sono le prime responsabili del degrado dell’ambiente in cui viviamo, con le conseguenze che tutti conosciamo a livello globale.
Per due giorni abbiamo pedalato, sudato insieme, vissuto questo territorio metro per metro, con lentezza, riportando a una scala umana quello che dietro a un finestrino iperveloce non sarebbe che un barlume.
Invece questo è lo spazio di vita di cui oggi più che mai tutti hanno bisogno, fatto di tempo, spazio, colori, odori che qualcuno vorrebbe trasformare in tunnel e polvere di roccia.
Non lo permetteremo, e le belle facce incontrate sul percorso ci confermano che così sarà.
La cura è nella terra!