In occasione della giornata mondiale dell’acqua il Climate Social Camp invita tutte e tutte a Siccità – assemblea pubblica piemontese, alle ore 18 al Campus Einaudi di Torino.
L’innalzamento delle temperature, la mancanza di precipitazioni, la cementificazione e l’accaparramento del suolo hanno portato i nostri territori a scontrarsi con uno dei primi sintomi di questa crisi climatica ed ecologica: la siccità.
La siccità è ormai il tema all’ordine del giorno in questo inizio 2023, che si prospetta essere il più asciutto degli ultimi 220 anni nel nord ovest, una delle aree maggiormente colpite dalla mancanza d’acqua.
Questa situazione drammatica non arriva all’improvviso, i segnali d’allarme si sono già palesati negli anni precedenti e sembrano intensificarsi sempre di più. Già nel 2022 gli effetti si sono riversati sull’agricoltura e sugli ecosistemi di fiumi e laghi in tutta Italia.
I paesaggi da far west che si sono presentati l’estate scorsa non rimarranno delle cartoline a rappresentare delle leggere anomalie passate.
Le cicatrici che hanno lasciato rimangono e, anzi, si acuiscono. Così i terreni anno dopo anno si crepano e prendono sempre di più le sembianze di un paesaggio desertico.
Un paesaggio indelebile che non fa presagire in alcun modo un possibile ritorno al passato, alla natura rigogliosa di quegli ecosistemi fluviali, tra i più importanti da preservare.
Il Po che percorre la nostra città sembra sempre più vuoto e non trova modo di tornare a pieno regime.
Sarebbero necessari 50 giorni di pioggia consecuitivi per riassestare un equilibrio idrico e forse neanche in quel caso riusciremmo a tamponare questi irreversibili danni.
Considerando le quantità di precipitazioni attese nelle prossime settimane, il quadro della situazione rischia di peggiorare ulteriormente
Se da un lato ecosistemi e agricoltura sono in ginocchio, dall’altro politici e grandi imprese propongono soluzioni emergenziali, ricorrendo ad autobotti e razionamenti, agendo come sempre sulle conseguenze e mai sulle cause del problema.
Le proposte istituzionali contiuano a mettere delle toppe ad un sistema che fa letteralmente acqua da tutte le parti!
Servirebbe un cambio drastico dell’assetto socio-economico per arrestare questa siccità dilagante e con essa l’inarrestabile crisi climatica che la provoca.
Il 22 Marzo sarà la giornata internazionale dell’acqua, una buona occasione per ritrovarsi e discutere insieme di fronte a questa complessa problematica che ci riguarda da vicino!
L’acqua è di tutti e tutte, inceppiamo il sistema che ci ha portato a questa siccità dilagante, organizziamoci per arrestare la crisi climatica e ecologica che è già davanti ai nostri occhi!