Giovedì 20 dicembre a Bussoleno si è svolto un partecipato consiglio comunale. Da 4 anni il pd governa il paese (maggioranza raggiunta e blindata nei numeri con 11 consiglieri contro 2 per soli 4 voti di distacco dalla lista vicina al movimento no tav Bussoleno Provaci 1192 contro 1188). Punti all’ordine del giorno questioni cimiteriali e commercio, legge regionale e grande ditribuzione. Da giorni però in paese si discute dei futuri cantieri tav che distruggeranno le aree agricole della piana tra Bussoleno e Susa. I timori sono cresciuti a causa anche di numerosi articoli apparsi sui periodici locali in cui si parla di tavoli di trattativa per discutere di compensazioni. A ripetizione vengono citati come interlocutori la Coldiretti locale e le amministrazioni di Susa e Bussoleno. Un pesante silenzio invece avvolge il palazzo comunale di Bussoleno, si parla di tav solo nei documenti programmatici della campagna elettorale, da lì in avanti presi i voti il nulla. E’ vero che mai è uscito da questo consiglio comunale un documento che appoggi i cantieri o l’opera ma è anche vero che da due anni e cioè da quando la valle di Susa è stata aggredita militarmente nulla è stato fatto e detto a livello istituzionale in questo comune. Così al primo consiglio comunale utile i cittadini hanno scelto di partecipare per chiedere spiegazioni. Nonostante la forte presenza del pubblico il sindaco ha voluto proseguire con i lavori evitando di parlare dell’argomento. E’ stato però concesso ai consiglieri di minoranza di aprire il consiglio comunale permettendo così numerosi interventi. Alle precise domande degli interventi il nulla, nessuna risposta, non oggi ma poi. Un sistema che funziona al contrario, sarebbero i cittadini a dover chiedere di essere informati sul loro destino e non chi di prima mano è informato dal governo e dai progettisti. Fare domande su un tema così importante diventa una colpa. Mentre all’interno si proseguiva con i punti previsti dalla discussione (cimitero e commercio) i cittadini hanno così deciso di indire e convocare l’amministrazione ad una assmblea apposita che avrà come tema i cantieri e le possibili e opportune azioni da mettere in campo per respingerli sia istituzionali che popolari. Insomma tutto rinviato al 28 dicembre con il sindaco che frettolosamente chiudendo il consiglio in trenta minuti circa promette e sottoscrive la sua presenza alla futura assemblea.