post — 7 Marzo 2015 at 17:18

18000 euro per spiare i siti notav

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Che il sistema Tav abbia timore di quello che scrivono e dicono i no tav è cosa risaputa, ma oggi lo leggiamo nero su bianco in un rilievo della Corte dei Conti.

In un documento di fine 2014 la Corte dei Conti chiede “chiarimenti in ordine ai criteri di determinazione del compenso” per due collaboratori dell’architetto Virano, pagati ognuno 18.000 euro per neanche due mesi di lavoro.

In particolare uno dei due incarichi è stato affidato a Fabrizio Bonomo, già da tempo collaboratore di Virano (ha persino curato un agghiacciante libello per festeggiare i 60 anni dell’architetto) nonché consulente di Musinet (quand’era presieduta da Virano) e Sitaf (quando Virano era amministratore delegato): una carriera intrecciata a quella del suo mentore.

A destare qualche perplessità, oltre al compenso di oltre duemila euro a settimana, è il compito affidato a Bonomo. Per giustificare l’incarico Virano scrive alla Corte dei Conti che Bonomo ha effettuato un monitoraggio “sui siti ed i blog della galassia antagonista No Tav”. Specifica meglio Virano: “nel bimestre di durata del suo incarico l’arch. Bonomo ha svolto una penetrante attività di analisi e documentazione delle posizioni e degli orientamenti dei vari gruppi, delle posizioni via via egemoni nel movimento, delle tesi (tecnico-politico-economiche) sostenute e degli obiettivi-bersagli in base a quanto risulta desumibile dai blog e nei siti internet”. Bonomo ha inoltre monitorato il “dibattito che accompagna la fase finale del processo in Corte d’Assise a Torino nei confronti degli attivisti NoTav imputati delle violenze al cantiere di Chiomonte”.

In pratica diciottomila euro di soldi pubblici per spiare i siti no tav. Un lavoro prezioso per l’architetto Virano, per provare a rispondere con le solite quattro balle mal confezionate alle incongruenze che di volta in volta il movimento ha sollevato in modo puntuale e documentato.

Anche se nel documento sono bollate come “polemiche” la realtà è che bruciano all’architetto che ha dovuto inserire un suo uomo di fiducia per fare questo lavoro.

Emerge sempre di più come attraverso il costante utilizzo di soldi pubblici, il sistema tav coccoli i propri uomini di fiducia e spenda in maniera disinvolta persino per pagare un lurker.

La cosa chiara è che ogni campagna no tav colpisce nel segno e se non fosse così melmosa la cortina che copre questa nefandezza, sarebbe tutto finito da un po’, e il buon Bonomo magari si vedrebbe impegnato nel portare la colazione al mattino a un architetto ormai in pensione.