Il polo logistico di Orbassano, a fronte del vistoso calo del traffico merci verso la Francia, è stato declassato dalle ferrovie dello stato;
la decisione assunta dai Governi di Francia ed Italia, nellultimo vertice intergovernativo di Lione, di RADDOPPIARE il Traforo autostradale del Fréjus, ci conferma che la presunta alternativa della Tav al trasporto su gomma è una bufala ed evidenzia la strumentalità con cui, nel nostro paese, si affronta la questione dellAlta Velocità.
Più si va avanti e più appare evidente l’inutilità e il pesante sperpero di denaro pubblico per la realizzazione del Tav.
Questo mentre:
· migliaia di lavoratrici e lavoratori da giugno rischiano di trovarsi senza la copertura degli ammortizzatori sociali;
· in assenza di politiche industriali ed investimenti pubblici e privati (mobilità sostenibile, produzione energia da fonti rinnovabili, riassetto idrogeologico del territorio, ecc.) utili a rilanciare l’economia del nostro territorio ed una copertura adeguata degli ammortizzatori sociali, rischiamo di trovarci in tempi brevi ai licenziamenti di massa;
· i pesanti tagli alla spesa sociale ed al Welfare, mettono in discussione diritti sociali, posti di lavoro e consegnano a fette sempre maggiori di popolazione una condizione insostenibile.
Nonostante ciò, per una parte della politica sono più forti i richiami provenienti dagli ambienti legati agli interessi forti coagulatisi attorno alla realizzazione di quest’opera costosa, dannosa ed inutile, anziché la grave crisi occupazionale e sociale che investe il nostro territorio e il paese più in generale.
Le risorse destinate al Tav devono essere investiti per il lavoro e per il rilancio dello stato sociale.
Ritenendo le ragioni della mobilitazione parte integrante di una lotta più generale per il cambiamento, l’area programmatica la Cgil che Vogliamo del Piemonte aderisce alla Manifestazione No Tav del 23 marzo 2013