Sabato 16 giugno di solidarietà per un nutrito gruppo di NO TAV della valle di Susa che , partiti da Bussoleno di buon mattino alla volta dell’Emilia , hanno voluto consegnare alcune tende da campeggio all’amministrazione di Finale Emilia , cittadina al centro di una terra terremotata e che ancora trema.
All’arrivo in terra emiliana i segni del sisma paiono quasi assenti ma ci si accorge presto che , purtroppo, è solo un’illusione. Diversi lungo la strada i “casoni” della Bassa ridotti a cumuli di macerie e qui e là nuove e d improvvisate deviazioni stradali. Una volta giunti a Finale quello che colpisce sono le tende , non solo quelle enormi e organizzate della Protezione Civile ma soprattutto le innumerevoli tende di tutti i colori, le fogge e le dimensioni che invadono giardini , cortili ma anche aiuole e parchi pubblici , insieme a piccoli agglomerati di caravan e roulotte.
Il cuore di Finale conosce una nuova geografia fatta di tante “ zone rosse” che impediscono l’accesso verso edifici che , pur rimasti in piedi , sono ormai solo gusci vuoti. E’ uno spettacolo angoscioso solo in parte mitigato da un cartello appoggiato alla recinzione che contiene la centenaria torre campanaria .La torre che il terremoto ha schiacciato come un castello di carte e che i cittadini qui ringraziano “per non averli colpiti “ e alla quale promettono “ di ricostruirla ancora più bella di prima”.
Ma non c’è tempo per la malinconia ed ecco che i No TAV Valsusini si apprestano ad allestire una grande tavolata per tutti gli amici emiliani che vorranno condividerne il pranzo fatto di polenta , spezzatino , toma della Valle , focacce di Susa e buon vino. Daniel , l’impareggiabile autista che ha condotto il gruppo fin qui , è costretto ad acqua naturale ma è anche lui parte dello spirito solidale della Valle e sarà un condottiero impeccabile per tutto il viaggio.
Al pranzo partecipano anche il giovane sindaco di Finale ed alcuni assessori , sebbene frastornati dall’emergenza e dagli innumerevoli impegni. Molti passanti decidono di fermarsi e condividere il pranzo con l’allegra tavolata. Si parla e si vede negli occhi della gente la paura per il terremoto , che solo la notte precedente ha tenuto a lungo svegli , e l’angoscia per il futuro.
Ma nonostante questo, in molti vogliono sapere della Valle di Susa e delle sua lunga lotta contro il treno veloce. Fanno domande , ascoltano attenti.
Ed è il gruppo di musicanti No TAV , inarrestabili nonostante il caldo , che scaccia i cattivi pensieri , allietando tutti con musiche , canti e piccoli spettacoli. Il tempo vola e l’ora di lasciare Finale Emilia si avvicina. Tutti rinraziano gli amici valsusini , felici e perfino un po’ piacevolmente sorpresi di questa solidarietà che viene da lontano.
Durante il viaggio di ritorno , sul pullman arriva la telefonata di un cittadino di Finale a cui l’amministrazione ha consegnato una delle tende. E’ commosso perché il regalo dei No TAV è arrivato in un momento particolarmente complicato della sua vita e , dice, ha risolto un grosso problema. E’ il ringraziamento più bello che ci si potesse attendere.
La valle di Susa in lotta non dimenticherà gli amici emiliani e altre azioni d’aiuto mirato , che già si sono attuate e si stanno attuando , proseguiranno in futuro . Arrivederci, Emilia!