Una grande risposta dalla Torino No Tav: migliaia e migliaia di persone in marcia contro i sondaggi, attraversando l’appuntamento cittadino indetto dall’assemblea No Tav di mercoledi 13 gennaio all’università di Torino. 3mila persone in piazza, per dire no ai sondaggi, espressione dell’opposizione torinese al Tav, in appoggio ai ribelli della Valsusa.
Una scadenza che cade mentre si annuncia l’avvio delle trivellazioni sul territorio metropolitano, sotto il bombardamento mediatico della stampa mainstream che inneggia all’Alta Velocità e che diffama stereotipamente chi resiste. In 2 giorni le realtà torinesi sono riuscite a mettere quel che è la prima e bella pietra posata in città contro il piano sondaggistico, in solidarietà e appoggio al movimento No Tav della Val Susa. Tantissime persone hanno quindi partecipato a quello che è diventato un corteo che ha superato ogni più ottimistica aspettativa dei movimenti: tanti e tante torinesi hanno voluto esserci quest’oggi, marciando verso i siti delle trivellazioni in programma, gridando, come in Valle, “No Tav No Sondaggi”, imbastendo un primo segmento del persorso di contestazione dei sondaggi a Torino. Alla marcia hanno voluto partecipare anche Luca Persino (O’ Zulù), leader dei 99 Posse, e Gianni Vattimo, parlamentare europeo. Da piazza Massaua i No Tav torinesi, che hanno raccolto anche la presenza e la vicinanza del movimento No Tav valsusino, presente con una buona delegazione, si sono diretti verso quelli che sulle mappe dell’Osservatorio sono indicati come i luoghi delle trivellazioni in programma, tornando poi nuovamente, sempre in corteo, al luogo del concretramento, chiudendo una grande giornata per la Torino No Tav, per chi si batte contro l’Altà Velocità.
La Valle perdura nella resistenza, diffusa e radicata l’irrudicibilità al progetto del Tav, dopo 20 anni di lotte e opposizione popolare. Nemmeno un chiodo è stato piantato nel suolo di un territorio che la sua gente difende, le truppe che si sono presentate la scorsa settimana al nuovo presidio di Susa hanno dovuto fare dietrofront, “dalla Valle non si passa, questa è la nostra terra”. Che ne dica la stampa nazionale e locale, quest’ultima impegnata in tutta la sua bassezza nel racconto dell’irreale, nella propaganda assordante che spaccia 2 buchi fatti in territori irrangiungibili e supersovergliati come l’inizio della costruzione della grande opera, nella diffamazione di un movimento popolare reale che non può che ridere dinnanzi alla mistificazione e alla bugia ordinata. La Val Susa è il territorio interessato dall’80 del progetto Tav, i sondaggi in via di realizzazione sono ben distanti dal labire una Valle che si continua a difendere e si difenderà dalla voracità del partito del Tav, che si presenti in giacca e cravatta come in divisa.
Una straordinaria mobilitazione No Tav No Sondaggi quella di quest’oggi a Torino, territorio sul quale, anche qui, si dovrà fare i conti con chi si oppone e resiste. A Sarà Dura, sempre per loro!
Ascolta le corrispondenza dalla piazza torinese: