Una fitta e copiosa nevicata ha accompagnato la fiaccolata appena conclusasi a Rosta. Più di 800 persone hanno nuovamente scelto di non restare a casa in una serata fredda ed infrasettimanale, preferendo, al tepore delle proprie abitazioni, il calore e la complicità che solo una lotta sentita e vissuta come quella contro il Tav possono dare. Un serpentone di giovani e meno giovani si è snodato per le vie del paese, in un’atmosfera quasi da fiaba, dalla Piazza della Stazione, dove si era deciso il concentramento, al Comune per poi tornare, dopo essere passato nei pressi della trivella, al luogo della partenza.
Forte e significativa la presenza dei comitati no tav della cintura torinese e in particolare di Buttigliera e Rosta che aprivano infatti il corteo con un loro striscione. Proprio di questi comitati sono stati i primi interventi, lucidi ed appassionati, pronunciati al microfono davanti al Comune di Rosta. Tappa, questa, quasi obbligata, dal momento che il sindaco ha, a quanto pare, dato il via libera ai sondaggi e al posizionamento della trivella senza aver minimamente avvisato i suoi concittadini di quanto stava per avvenire. Concittadini che in questi giorni sono andati più volte a chiedere spiegazioni in Municipio e che un risultato, in ogni caso, con la loro pressione e tenacia, l’hanno subito ottenuto, facendo decidere al Sindaco di annullare precipitosamente l’incontro elettorale organizzato con Carossa previsto per questa sera e di rinviarlo a “data da destinarsi”.
Giunto nei pressi della trivella il corteo si è nuovamente fermato, per spiegare al microfono i motivi per cui ci si oppone a questi sondaggi farsa e per ragionare insieme sui prossimi passi da fare e appuntamenti da lanciare. Nel frattempo, spontaneamente, circa trecento persone si sono indirizzate, attraversando i prati, nei pressi della trivella. Lì, con palle di neve e decine di laser rossi e verdi hanno disturbato per un’oretta il lavoro della trivella e di chi è pagato per garantire la sua funzionalità e integrità.
Anche quella di stasera è una risposta che dà ultriore prova dell’unità e delle sorprendenti potenzialità di questo movimento, capace di fare fronte comune contro le infamie che
media e
professionisti della politica hanno meschinamente propinato all’opinione pubblica fin dall’inizio di questa nuova fase di lotta no tav (per non parlare dell’escalation di questi ultimi giorni), e soprattutto capace di costruire un’informazione altra, un sapere altro, tale da spaventare i nemici e sorprendere, ma forse ogni giorno di meno, quelle stesse persone che da quasi vent’anni sono impegnate in questa lotta, tanto difficile e lunga quando sincera e bella.