Noi, partecipanti alla conferenza-dibattito “Sì al trasporto pubblico….No alle Grandi Opere Inutili ….. Siano le Comunità locali a decidere!” tenutasi presso il Parlamento europeo a Strasburgo mercoledì 9 marzo 2011 rappresentiamo due importanti campagne di lotta popolare contro i grandi progetti inutili di trasporto in Europa.
Prendiamo atto delle differenze esistenti nelle situazioni concrete contro cui ci stiamo opponendo a Stoccarda, in Val di Susa, nel Friuli Venezia Giulia e allo stesso progetto comunitario n. 17.
Ma vogliamo innanzitutto sottolineare che abbiamo molto in comune e che molto abbiamo appreso scambiando le nostre esperienze di lotta contro Stoccarda 21 e il progetto ferroviario TAV Torino-Lione con il relativo tunnel facenti parte di due progetti della Rete Trans-Europea di Trasporto, co-finanziati dall’Unione Europea.
Condividiamo situazioni del tutto simili per aspetti ambientali, sociali e di decisione democratica in merito a questi progetti. I progetti rappresentano una minaccia irreversibile per le prospettive ambientali delle nostre città e delle nostre regioni.
Vogliamo essere chiari: non siamo contrari al trasporto pubblico e al trasporto delle merci via ferrovia quale modalità rispettosa dell’ambiente, ma siamo convinti che entrambi i progetti non riguardano affatto né l’espansione, né il miglioramento del trasporto pubblico e neppure il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia, nell’interesse della popolazione e nel rispetto dell’ambiente. Questi progetti difendono gli interessi delle imprese e del ceto politico..
In merito alla presunta riduzione delle emissioni di CO2 chiediamo che l’impatto globale delle varie infrastrutture di trasporto con le linee ad alta velocità sia seriamente valutato tramite la metodologia LCA (Life Cycle Assessment).
La Commissione Europea si preoccupa di favorire lo sviluppo del mercato unico europeo per aumentare la competitività nell’UE per il mondo degli affari europeo, come illustrato nella Strategia per l’Europa 2020. Gli investitori privati hanno molto da perdere se i progetti non vanno avanti.
Crediamo che le reti ferroviarie locali e regionali, reale strumento a vantaggio della mobilità dei cittadini europei saranno penalizzate dagli enormi investimenti previsti nell’ambito dei progetti RTE-T e da grandi opere inutili similari. Non saranno le popolazioni locali a beneficiare di questi progetti, ma solo gli investitori privati.
Il “Bündnis gegen Stuttgart 21” e il “Movimento NO TAV” si sono da lungo tempo entrambi mobilitati quale opposizione di massa contro l’attuazione di questi progetti. Possiamo affermare con grande fiducia che i nostri movimenti hanno il pieno sostegno delle comunità locali nelle nostre regioni. Tuttavia, quest’opposizione non ha trovato spazio in una consultazione corretta e completa delle comunità locali. In Italia, ad esempio, con il reinserimento del progetto YAV Torino – Lione nella così detta Legge Obiettivo, le comunità locali e i loro rappresentanti istituzionali sono stati estromessi da ogni possibilità d’intervento.
Non abbiamo avuto voce in capitolo e siamo indignati per la mancanza di democrazia nel processo decisionale di tali progetti. Chiediamo di essere ascoltati e di poter decidere.
Nel corso della nostra protesta, abbiamo studiato i progetti fin nel dettaglio, con esperti di chiara fama internazionale, e siamo nella posizione migliore per poter prendere una decisione nell’interesse della maggioranza della popolazione.
Mentre assistiamo allo spreco di milioni di euro in grandi opere inutili, i nostri servizi pubblici, la scuola, la sanità e l’assistenza si trovano di fronte ad una grave carenza di risorse, chiediamo che tali risorse siano utilizzate nell’interesse della maggioranza della popolazione in una miriade di PICCOLE OPERE UTILI.
Non solo le comunità locali non sono ascoltate e le loro richieste non sono soddisfatte, ma in molti casi ci troviamo a fronteggiare la repressione brutale da parte delle forze di polizia quando queste comunità esercitano il loro diritto democratico di protestare. Condanniamo questa brutalità e chiediamo un’indagine indipendente sulle ripetute violazioni dei nostri diritti democratici.
Gli sviluppi e le esperienze che abbiamo fatto nel corso degli anni la dicono lunga sul funzionamento delle nostre società cosiddette democratiche e sugli interessi che rappresentano. Non vogliamo essere governati dalle decisioni di un’oligarchia politica ed economicamente potente. Le nostre campagne politiche rappresentano l’opinione della maggioranza della popolazione la cui vita quotidiana è compromessa da questi progetti non democratici. É normale che noi vogliamo avere l’ultima parola in queste decisioni.
La conferenza-dibattito di oggi rappresenta un altro passo avanti nel tentativo di coordinare le nostre proteste con altri attivisti in Europa. Cerchiamo di intensificare le nostre relazioni internazionali per trovare una più stretta collaborazione con campagne politiche analoghe in tutto il continente.
Crediamo che questo ci renderà più forti e andrà a vantaggio del risultato delle nostre lotte, sosteniamo quindi incondizionatamente le richieste dalla Carta di Hendaye del 23 gennaio 2010.
Chiediamo la cessazione immediata di qualsiasi opera o lavoro preparatorio in corso nell’ambito di Stoccarda 21 e della nuova linea ferroviaria TAV/TAC Torino – Lione sezioni di progetti RTE-T e il conseguente ritiro del co-finanziamento europeo. La nostra lotta non si fermerà fino a quando queste opere non saranno bloccate in quanto inutili e dannose.