Centinaia di no tav questa sera mercoledì 14 maggio hanno voluto ricordare la “morte” del compressore. Un anno fa durante un’azione notturna di disturbo viene danneggiato un compressore. Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò il 9 dicembre 2013 sono stati arrestati con l’accusa di terrorismo per aver appunto, secondo l’accusa, preso parte a quella serata. Ricordiamo dunque i fatti, 14 maggio 2013, decine di no tav arrivano alle reti, battono, creano disturbo, fermano alcuni macchinari del cantiere. Piccoli danneggiamenti, simbolici e reali allo stesso tempo. Nessun danno alle persone, nessun pericolo per chi purtroppo crede di lavorare protetto dalle reti e invece distrugge. Paradosso della vicenda è che il compressore danneggiato viene riparato e addirittura rivenduto. Oggi, a un anno di distanza, a giorni, inzierà un processo verso i quattro notav con accuse gravissime, detenzione cautelare rigida e richieste di condanna altissime alle porte. Il movimento ha così voluto ricordare a tutti quanto accaduto e portare solidarietà e forza a loro che oggi sono in carcere, in isolamento. Un corteo che partito poco dopo le 21 da Giaglione ha raggiunto il ponte del fiume Clarea a poche decine di metri dal cantiere. Ad attendere la mobilitazione centinaia di poliziotti. Tanti cori con i nomi dei no tav incarcerati e di lotta. Alcuni gruppi si sono poi mossi per “assediare” le truppe dai boschi praticando gli ormai storici sentieri della val Clarea. In contemporanea, dal versante di Chiomonte decine di no tav partivano in corteo lungo i sentieri battendo recinzioni e condotte della centrale idroelettrica. Alcune ore insieme per continuare questa campagna di lotta e di solidarietà.
Per il diritto a resistere, per Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, liberi subito!