In 400 si sono radunati questa sera dalla Valle di Susa e da Torino per presenziare alla riunione indetta, prima in Provincia poi, vista la mobilitazione, in prefettura da Regione e Provincia per tentare di dare l’ultima boccata di ossigeno all’Osservatorio di Mario Virano. I Presidenti delle istituzioni locali si sono presi la briga, con Virano e il prefetto, di convocare tutti i sindaci delle valli a pochi giorni dall’insediamento del nuovo consiglio di Comunità Montana, per tentare di discutere di tracciati all’interno di un tavolo che non ha più rappresentanza, se non il residuo di quella passata rappresentata dall’oggi solo più sindaco di Sant’Antonino Antonio Ferrentino. L’intento chiaro è quello di bypassare il ruolo della futura comunità montana, schieratasi contro l’Osservatorio, permettendo al tavolo ed ai manovratori di lavorare senza interferenze. Agli ingressi, però, i sindaci convenuti si sono trovati le bandiere con il treno crociato, che al passare dell’ex presidente della comunità montana, hanno sventolato ancor più forte, ma questa volta non in segno di vittoria, ma di aperto dissenso. In una riunione che sapeva tanto di beffa, i sindaci delle liste civiche si sono limitati a sottolineare la scorrettezza di questo tavolo e a rimandare al mittente la ridefinizione di un tavolo che non ha più senso di esistere. Fuori si è attesa la fine della riunione. Al termine della quale si può facilemente affermare che il “piccolo golpe” sia fallito miseramente, grazie alla determinazione e al senso di responsabilità civile dei sindaci, degli amministratori locali e dei comitati NO TAV.Nessuna proroga ia tecnici, nessuna discussione, sarà la nuova comunità montana valli di Susa e Sangone che deciderà in piena autonomia quali saranno i suoi rappresentanti all’interno dell’Oservatorio, se ci saranno.
-qui di seguito un video del presidio.