Avevano iniziato due impresentabili esponenti locali del Pd (Esposito e Portas). A partire dagli interessi del loro partito e dalle cronache molto parziali della busiarda. I due tirapiedi non hanno perso tempo nel dare “piena solidarietà” a quelle forze dell’ordine che stavano uccidendo un ragazzo e che hanno spappolato setto nasale e mascella – oltreché le ovaie – alla signora Marinella.
Ha continuato nel week-end il sindaco uscente Sergio Chiamparino, il quale, potendo usufruire della consueta “carta bianca” sulle pagine locali, non ha avuto un solo momento di esitazione nel definire “fascisti” i NoTav perché “attaccano gli operai (!?) Chiunque frequenti minimamente la Val Susa sa benissimo che la verità sta da tutt’altra parte. Del resto, viene da chiedersi, da quanto il sindaco e il suo partito hanno tanto a cuore il destino degli operai? Forse che non ci sono anche tanti operi/e e lavoratori/trici nei presidi Notav ? Tanti/e di loro, tra l’altro, sono anche in cassa integrazione… ma non per questo sono disposti a svendere il loro territorio per 30 denari!
Del resto, se non ricordiamo male, i partigiani non portavano certo le rose ai collaborazionisti…
(questa rappresentazione di una Resistenza “coi fiorellini” appartiene forse al sindaco e alle ricostruzioni da storico-della-domenica cui si abbandona con molta superficialità il suo assessore alla Cultura Gianni Oliva).
Il sindaco, per spingere la provocazione fino agli estremi limiti, ha pure proposto di “candidare Mario Virano” (ruffiano dell’Osservatorio Tecnico) come prossimo sindaco.
Il “buon” Mario, da navigato “mediatore”, ringrazia e declina. Ma dalla gita francese coi sindaci della Maurienne (molto disturbato dai troubles della settimana appena trascorsa) ha reagito stizzito contro quelli che definisce “persone poco ragionevoli”, “minoranza poco rappresentativa”, per la maggior parte non della Val Susa”. Ad una giornalista del Corriere della Sera ha poi assicurato che “in un primo momento certo toccherà usare la forza… poi verrà il momento della ragione”.
In mezzo a tanti estremisti non manca anche la faccia buona del Si-Tav, il ceto politico di Sinistra, Ecologia e Libertà che pretende di mettere sullo stesso piano violenze della polizia e alle “continue inaccettabili provocazioni di una parte minoritaria del movimento” .
A chiudere il cerchio, il prefetto Padoin: “I sondaggi per la Tav in Val di Susa proseguiranno anche nel periodo elettorale per le prossime regionali”. Queste le parole di risposta alla richiesta del presidente della Comunita’ montana Val di Susa e Val Sangone Sandro Plano, che in un incontro ha espresso la preoccupazione degli amministratori per l’ordine e la sicurezza pubblica della zona, e ha richiesto una sospensione dei sondaggi, almeno nel periodo elettorale. “Il prefetto di Torino rispetta le opinioni degli amministratori e dei cittadini pacifici e in buona fede, ma conferma che non e’ possibile alcuna interruzione dei sondaggi, che andranno avanti nelle diverse zone interessate, tenuto conto delle caratteristiche dei sondaggi stessi e delle molteplici esigenze di ordine e sicurezza pubblica nella provincia. Non e’ ammissibile infatti che tali interventi siano condizionati dall’attivita’ di gruppi di protesta organizzati, o dalla presenza attiva di esponenti di centri sociali”.
Cosa c’è dietro tanta sfrontata spavalderia e consapevole menzogna gridata ad alta voce? La pura e semplice certezza che l’Alta Velocità possa rappresentare per il connubio affari&politica una nuova grande torta di denaro pubblico e appalti da spartirsi come già furono le Olimpiadi Invernali del 2006 con la costruzione di impianti faraonici, oggi sotto-utilizzati e in bilancio passivo.
Da parte sua, il movimento Notav ha già dato le sue risposte: con la fiaccolata dei 5000 di venerdì sera a Bussoleno, col comunicato che ha chiuso l’assemblea popolare della sera stessa al teatro Polivalente: La valle resiste con pacifica determinazione
Infoaut/Torino