“Maddalena, caserma di cantiere con i soldi europei”: questa la notizia che campeggia sulle locandine delle edicole in tutta la Valle di Susa. La metafora del fortino armato a difesa degli sporchi interessi lobbistici che sono impegnati a distruggere il nostro territorio e le nostre vite prende corpo e concretezza.
La caserma costerà quasi due milioni di euro, sarà pagata “con la dotazione economica del cantiere del tunnel, cofinanziato dall’Unione Europea” (cioè con i soldi nostri, sottratti alla sanità, alla scuola, ai servizi socialmente utili, al lavoro decente) ed andrà a gonfiare quel debito pubblico per il quale le popolazioni stanno già versando lacrime e sangue. La gara d’appalto è stata bandita da Ltf, ed avrà come unici concorrenti accreditati i consorzi d’imprese che già stanno devastando la Clarea.
Accanto al danno anche le beffe: la costruzione della caserma avrebbe come scopo quello di liberare il museo della Maddalena e la cantina sociale, riportando il tutto alle finalità socio-culturali ed economiche per cui tali strutture erano state concepite….come se potesse esserci ancora normalità su un territorio messo a ferro e fuoco, privato d’alberi, d’acqua e di vita, trasformato in una landa deserta e invivibile. A meno che sia prevista nel pacchetto culturale anche la visita alla devastazione ( del resto l’illusionista Virano aveva pur promesso, tra i tanti vantaggi connessi al TAV, anche la nascita di un “turismo di cantiere”!).
L’arbitrio beffardo di un potere che costruisce muraglie dove c’erano sentieri, trasforma in deserti prati, vigne, frutteti, innalza carceri e caserme dove vivevano boschi e animali liberi e felici può e deve essere fermato: la libera repubblica della Maddalena vive ancora in noi e nell’immaginario collettivo delle donne e degli uomini che, ben oltre la Valle di Susa, vedono nella nostra lotta uno strumento reale di riscatto e liberazione da praticare ed allargare.
Ci vorrebbero rassegnati e sconfitti; ci avranno più che mai ribelli. Si alzano i muri? Si alza il conflitto!
Nicoletta Dosio