In una sala affollatissima l’incontro con Don Andrea Gallo e il popolo no tav ha confermato il feeling e l’affetto che intercorre tra persone che lottano per i propri ideali. Dopo un omaggio della Valle, il Gallo in più di un’ora d’intervento ha spaziato tra le ragioni della lotta no tav, alle giuste convinzioni dei movimenti nel cammino che intraprendono giorno dopo giorno. Parlando della Valle di Susa, ci ha presentato come il copione giusto di un film, con un popolo indomito che si batte per la propria terra, nonostante la disinformazione ad arte e la sfida giudicata impossibile. Tra citazioni cattoliche, marxiste e di De Andrè, Andrea ha fatto lista dei suoi santi che non ci sono: San Precario, San Morto sul Lavoro e San Carlo Marx. Il suo è stato un intervento profondo, ironico e incoraggiante che ha suscitato in tutti/e i presenti, l’ammirazione per un uomo magnifico e uno stimolo a continuare così la nostra lotta.
Prima di chiudere cantando tutti insieme Bella Ciao, il Gallo ci ha lasciato con i versi degli “imprescindibili” di Bertold Brecht, che tra l’altro avevamo usato per uno dei manifesti delle commemorazioni della liberazione di Venaus, e con i versi di una poesia di Eduardo Galeano che riportiamo per intero di seguito.
Lei sta all’orizzonte.
Mi avvicino di due passi.
Lei si allontana dieci passi più in là.
Per quanto io cammini non la raggiungerò mai.
Quindi, a cosa serve l’utopia?
Serve a questo: a camminare.