di Mirko Pusceddu, ex operaio ThyssenKrupp Torino
chi scrive è un ex operaio della ThyssenKrupp di Torino, la famigerata acciaieria dove il 6 dicembre 2007 sono morti arsi vivi in nome del profitto 7 amici e colleghi di lavoro.
Da tempo vivo a Milano (la vita va avanti) e domenica mentre in streaming sul sito di radio BlackOut sentivo la diretta della Val di Susa mi sono messo a scrivere questa lettera, in risposta a Maurizio Cudicio, che su fb, nel grupp da lui fondato “MOVIMENTO POLIZIOTTI”, in una nota ha scritto una lettera rivolta ai No Tav in cui prende le difese del Corpo e del carabiniere sardo (come me) che ha resistito alla “provocazione” di esser chiamato “pecorella” (quale affronto!!).
Da compagno e operaio mi son sentito in dovere di rispondergli e dire come stanno realemente le cose, anche se mi rendo conto benissimo che anche lui sa bene come vanno le cose…in realtà.
Il mio è stato più un tentativo di rivolgermi (rivolgendomi a lui) alla parte “sana” (che pure c’è – infatti cito il caso del poliziotto Francesco P. Oreste che ha preso le distanze contro le cariche a Terzigno (Na) – all’interno delle FdO, per la dialettica degli opposti) delle Forze dell’Ordine, per cercare di creare un minimo di contraddizione al loro interno (Mao avrebbe detto “in seno al nemico”): alla fin fine la gran parte di loro proviene pur sempre dal proletariato e da famiglie di estrazione operaia! Sono quindi influenzabili (come tutti). Infatti la lettera non è di solo scontro e contrapposizione ma anche propositiva. Dobbiamo insinuarci nelle contraddizioni del nemico in tutte le forme possibili. E in questo non avete sicuramente bisogno di insegnamenti.
La lettera è stata pubblicata dalla Rete 28 Aprile (http://www.quipunet.it/
Ovviamente tv e giornali l’hanno censurata, non ne hanno pubblicato nemmeno degli stralci. Me l’aspettavo, mette in luce cose che fanno scomodo e d’altronde la stampa è (quasi) tutta palesemente di regime. Ma non importa che la lettera sia diffusa o meno dalla stampa nazionale: la cosa importante è che arrivi a chi sostiene il Mov, No Tav.
Il governo e le Forze dell’Ordine hanno una paura fottuta di ciò che accade in Val Susa, per diversi motivi:
-la trasversalità dei suoi partecipanti: famiglie con bambini, ex partigiani, ambientalisti, operai ma anche commercianti, amministratori (anche del PD e questa è sì una bella contraddizione, altro che black block e violenti…ogni corteo decine di migliaia di persone, nonostante intimidazioni e provocazioni!;
-la solidarietà che il Mov. No Tav riceve significa che colpisce nel segno, visti i blocchi autostradali e ferroviari dei giorni scorsi, oltre che in Val di Susa, in tutta Italia (a Genova, Venezia, Brescia – e al casello di Rovato sulla MI-VE – , Reggio Emilia, Cagliari, Milano e perfino nella lontana Palermo!)
-ottima l’iniziativa di aprire le sbarre ai caselli e apporre gli striscioni con scritto “Oggi paga Monti”…non è legale (per la giustizia borghese) ma è legittimo!!!!! Una misura concreta per non far pagare la crisi sempre ai soliti! Con buona pace di chi gestisce le autostrade!!! Non faranno di certo la fame;
-la diversificazione delle forme di lotta (sit-in, occupazioni stradali, assalto alle reti, scampagnate nei boschi, comunicati, partecipazioni ai cortei e solidarietà alle altre lotte, ecc.
-la partecipazione popolare contro quest’opera e le determinazione della valle a durare un giorno in più di loro!
-la paura fa 90: stamani Torino è stata letteralmente blindata (3 anelli di sicurezza intorno a Palazzo Madama) per non permettere contestazioni di sorta durante la visita di Napolitano…alla faccia del dialogo!!!!
-il Governo sta dispiegando tutta la sua forza repressiva perchè la paura del governo è che questa mobilitazione si estenda a tutto il Paese, dove le fabbriche chiudono i battendi lasciando milioni di lavoratori (e famiglie) senza reddito e prospettive per il futuro e l’unica soluzione solo misure di “lacrime e sangue” per tutti.
Quindi La pregherei di far girare nel Vostro indirizzario la mia lettera e di divulgarla il più possibile, grazie.
Tutta l’Italia guarda alla Val di Susa come il più avanzato esempio di lotta, espressione del controllo popolare e decisonale dei suoi abitanti contro la militarizzazione e la realizzazione di questa inutile opera!
Per questo occorre essere tutti uniti e combattere fino in fondo, anche solo un uomo o un minuto in più di loro!
A sarà dura ma vinceremo!!
Nè buoni nè cattivi. Liberi tutti!
Un saluto a pugno chiuso e sempre No TAV!!
Mirko Pusceddu, ex operaio ThyssenKrupp Torino
Il sole sorge quando la notte è più buia (Mao Tse-tung)