dal Comitato No Tav Susa-Mompantero
Al Sindaco del Comune di Susa
e p.c. tutti i Consiglieri del Comune di Susa
Susa, 13 settembre 2010
Secondo quanto si evince dal progetto preliminare della linea ad alta velocità Torino-Lione , progetto inviato a tutti i Comuni della Val di Susa coinvolti nella realizzazione dell’opera , veniamo a sapere che solo nel territorio del Comune di Susa in fase di realizzazione della linea andranno perduti circa 90.000 m₃ di acqua al giorno di cui 45.000 m₃ potabili, ( pag.3/27 5C3A 10/36 e 3A_0387_26-01-05_10-01 Drenaggio TdB-A-F ). Se pensiamo che il fabbisogno annuale di acqua potabile della nostra Città è all’incirca di 750.000 m3 all’anno, si può immaginare quale sia l’enorme danno arrecato da tale intervento.
E questo solo per quanto riguarda lo scavo delle 2 canne del tunnel di base sul lato a confine del Comune di Mompantero.
Nello stesso progetto, ( Sintesi non Tecnica File C3C 01 00 03 10 01 0105) tra le criticità previste leggiamo alla voce Particolato ( PM10 ) che ci sarà, per l’area industriale e di cantiere sita nel Comune di Susa, un” ’incremento in fase di cantiere ( durata prevista 15 anni ) pari a 10 μg/m3 delle polveri sottili PM2,5 e pari a 20 μg/m3 per le polveri sottili PM10. Tali incrementi giustificano ipotesi d’ impatto sulla salute pubblica di significativa rilevanza soprattutto per le fasce di popolazione ipersuscettibili a patologie cardiocircolatorie e respiratorie che indicano incrementi patologici dell’ordine del 10% rispetto all’attuale”. Il che, se l’Italiano non ci inganna, nei prossimi anni 10 persone su 100 della nostra Valle, oltre a quelle che normalmente vengono colpite da tali patologie, si ammaleranno a causa della cantieristica installata . Su una popolazione di 80.000 persone residenti in Valle di Susa ben 8000 saranno colpite da queste patologie. Ogni commento è superfluo. Nello stesso paragrafo alla voce Amianto il proponente ( LTF ),sempre riferito all’area industriale del cantiere di Susa, scrive: “va sottolineata la presenza di rocce potenzialmente contaminate da presenza naturale di vene asbestiformi che possono determinare durante le fasi di scavo e movimentazione di materiale di risulta una contaminazione in aria e su superfici di entità non trascurabile (…) il rischio da esposizione della popolazione generale non può essere del tutto scongiurato dal mantenimento di livelli di contaminazione al di sotto di quanto previsto dalle norme ( ….)“.Tale livello infatti non è risultato cautelativo per gli effetti neoplastici a carico della pleura nelle popolazioni professionalmente esposte, a riprova di quanto appena affermato basti ricordare che il legislatore ha dovuto “bandire”l’asbesto da qualsiasi forma di estrazione, commercializzazione ed utilizzazione di questo materiale. “ Non solo. Nello stesso progetto è scritto che , per quanto riguarda il Comune di Susa, le rocce contaminate da amianto saranno “lavate” in un’enorme vasca a cielo aperto per lo stoccaggio di materiali pericolosi posizionata a ridosso delle gallerie in zona San Giacomo, con le conseguenze che tutti possiamo immaginare. La lista delle “criticità” e delle facili soluzioni risulta lunghissima e tragicamente grottesca. Finalmente, non siamo solo noi No Tav (spesso tacciati di terrorismo psicologico ) o i cento medici della Val di Susa ( voce autorevole e mai ascoltata ) ad elencare i pericoli a cui sarebbe esposta la popolazione ma è la stessa LTF ad indicarceli. Nero su bianco.
Le criticità evidenziate dal progetto sarebbero anche più numerose. Tra le altre : l’abbattimento di alcune abitazioni , il rumore incessante diurno e notturno, il ribaltamento del traffico autostradale in centro città sulle statali 24 e 25 , il crollo del valore degli immobili , gli espropri definitivi e temporanei cui sarà soggetto il territorio del nostro Comune e, non ultima, la farsa riguardante i “treni della neve”.
Il progetto, spedito a tutti i Comuni ,deve essere stato per forza visionato anche dal Sindaco di Susa, Signora Gemma Amprino Giorio. Chiediamo allora proprio al Sindaco di indicarci nel corposo documento, una sola riga che sostenga quanto da lei finora affermato e cioè che si tratta di un progetto a basso impatto ambientale con criticità che, grazie alla moderna tecnologia, verrebbero superate senza che la popolazione residente abbia il benchè minimo disagio e che si tratta , come è stato da lei definito in sede progettuale, di “ un buon progetto che renderà Susa di nuovo grande”
Lo abbiamo letto con fatica ed attenzione. Questo progetto è semplicemente criminale e folle. 20 anni di cantieri alle porte della nostra Città e attraverso la Valle porteranno morte e desertificazione del territorio, come più volte da noi segnalato con forza. E chiunque ne appoggi la realizzazione si renderà complice di un crimine contro la gente di questa Valle.
Per il Comitato No Tav Susa-Mompantero
( seguono firme )