Non erano importanti per una volta i numeri di questa manifestazione, o almeno non erano il primo dato da ricercare, perchè l’importanza principale l’assumeva il valore politico del rivedere insieme, tutte le componenti del movimento no tav: comitati, popolo ed amministratori. Invece a supportare il già magnifico risultato ecco che ci si è messo il popolo della Valle di Susa, partecipando in massa come non mai. La manifestazione è stata senza dubbio più grossa di quella del gennaio scorso, quella dei 40.000 contrapposti al flop dei si tav al Lingotto. 50.000 o forse più da Vaie a Sant’ambrogio ripercorrendo a ritroso quel percorso che ha visto proprio da quest’ultimo comune la prima manifestazione no tav datata 1996. La Coldiretti con 18 trattori e 70 mucche e la Fiom hanno manifestato l’appartenenza e l’appoggio a un movimento che dopo oggi ha messo i puntini sulle “i”.”Se l’osservatorio del Governo, presieduto dal commissario Virano , doveva convincere popolo e amministrazioni della bontà della Torino Lione, è evidente che ha fallito da ogni punto di vista. 24 comuni e più uniti sotto lo stesso striscione hanno aperto il corteo preceduto dai trattori. E poi una fiumana colorata di gente: uomini, donne, bambini, animali, protagonisti del loro presente e del loro futuro.
La manifestazione ha detto che la Valle c’è e soprattutto ci sarà. I sindaci e il presidente della comunità montana, intervenuti dal palco finale hanno ribadito la più completa contrarietà all’opera e alla governance dell’osservatorio. Ora che i progetti sono neri su bianco nessun dubbio di tav sostenibile è più presente. Anzi, quello di oggi è assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti dell aValle nel difenderla con ogni mezzo, e da parte del movimento, di resistere con la determinazione di sempre, e forse anche di più.La valle che resiste…eccome se c’è.
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