Oggi pomeriggio 10 dicembre centinaia di No Tav sono tornati alla baita in Clarea e tutt’ora stanno circondando le reti, tagliandone ampi tratti. Lo si era detto durante la conferenza stampa convocata dal Movimento per denunciare la violenza subita nella giornata dell’8 dicembre e rilanciare il proseguo della mobilitazione: non saranno il perpetuarsi della violenza poliziesca e le accuse bipartisan fatte dai politici nostrani a fermare il movimento!
Oggi l’appuntamento era alle 12 alla baita per la polentata, quella stessa che giovedì è stata d’apprima occupata e poi devastata dalle forze dell’ordine e ad accogliere in prossimità delle reti i No Tav c’erano migliaia di poliziotti, in rigoroso assetto antisommossa. Questa uteriore militarizzazione non ha spaventato i più che oramai da ore, a pancia piena, passeggiano attorno al perimetro del non-cantiere tagliando notevoli tratti di recinzione. Schizofrenica la reazione della polizia che dopo aver attivato l’idrante, ha sbagliato clamorosamente mira colpendo col getto un gruppo di Digos e lasciando così continuare indisturbati i No Tav e la loro opera di taglio.
Mal calibrato non pare essere solo il getto dell’idrante, ma tutto l’approccio che Questura e lobby del Tav stanno portando avanti in Val di Susa. Se pensano che con la violenza potranno imporre ad una valle intera il treno supermiliardario dovranno rassegnarsi a vivere molte giornate come quella dell’8 dicembre e quella di oggi, ricca di polenta e cesoie.