Nelle settimane scorse a Giorgio “Brescia” era stata notificata la sorveglianza speciale. Ecco allora che la questura di Brescia, dove Giorgio è cresciuto e dove risiede la sua famiglia, ha pensato di emanare un foglio di via nei suoi confronti. Forse i questurini lombardi si saranno sentiti scavalcati e sorpresi dalla procura di Torino decidendo così di impedire a Giorgio di rientrare in città per i prossimi tre anni. La sorveglianza speciale, misura ereditata dal nero ventennio, impone il rientro notturno alle 23 e la dimora nel comune di residenza.
L’ennesimo sopruso arrivato per un no tav attivo che paga la sola scelta di aver deciso di combattere contro una ingiusta e devastante opera. Misure che vogliono scoraggiare chi combatte e impaurire chi sostiene il movimento. Sappiamo che il risultato non sarà questo. Non sarà con la paura che si fermerà questa lotta, anzi, le minacce e la repressione generano solidarietà e lotta.
Con Giorgio e con chi lotta ora e sempre no tav!