L’attore: sto con gli Asterix della Val Susa
di Guido Andruetto per La Repubblica.it
«Ho la sensazione che questo progetto della Tav continui ad essere troppo rischioso per l’ambiente – dice Depardieu – non sono d’accordo sul fatto che si opti per certe scelte solo per fare passare il progresso. Mettersi contro la natura è sempre sbagliato. Le terre dei contadini in Valle di Susa, a mio giudizio, devono restare a loro e devono continuare a essere coltivate con amore, non le si può espropriare. Vanno difese, ed è inammissibile che si pensi di eliminarne anche solo una parte dal paesaggio». Ma è sul destino delle vigne di Chiomonte che si scatena l’ira del generoso Obelix: «Quelle non le devono toccare, una vigna è sempre un tesoro dell’umanità, anche quando ci offre vini semplici ma genuini». Come “l’Avanà”, che viene ricavato dalle uve coltivate nel vitigno autoctono dai viticoltori della Comunità Montana Alta Valle di Susa: «Sono pronto anche a scendere in piazza e a mobilitarmi personalmente per evitare che queste vigne vengano devastate o anche solo inquinate dall’Alta Velocità». Parla con foga e voce tonante, l’Obelix che critica la Tav, e ad ascoltarlo sembra di stare nella foresta di Rambouillet, nel fortino dei Galli che si opponevano a Cesare: «La politica a volte è pericolosa, pu trasformarsi in una tarantola che morde il territorio e lo avvelena. Purtroppo questo è un discorso amaro, e mi fa male dire certe cose, in linea di principio, però, non sono contrario al progresso, anzi sono fortemente convinto che si debba progredire anche nei trasporti, nella mobilità, ma solo se questo sviluppo procede di pari passo con il rispetto della terra e del paesaggio. Arrivare da Torino a Lione più velocemente è una cosapositiva, ma non bisogna dimenticarsi che la terra, le vigne e i terreni agricoli sono una risorsa preziosa, che appartiene a tutti».