Valle di Susa, 01 Novembre 2015
Care Compagne e cari Compagni della Resistenza Curda, ci troviamo a rispondere al vostro appello in un momento non facile. Il risultato delle recenti elezioni in Turchia è una sconfitta per tutti coloro che, in tante parti del mondo, lottano per una società più giusta e libera. Non vogliamo credere che questo risultato rispecchi davvero la volontà del popolo, ma che sia il frutto di una pesante repressione, di una politica del terrore e di evidenti brogli elettorali. Crediamo nel progetto del “Confederalismo Democratico” che riteniamo applicabile a tutte le realtà dove il popolo lotta per la propria sovranità, l’unica reale risposta alla dittatura delle banche e dei poteri forti. Sappiamo che non può esserci pace reale senza giustizia sociale. Rivendichiamo il diritto dei popoli all’autodifesa e all’autodeterminazione e per questo condanniamo la guerra e appoggiamo la lotta del popolo Curdo, per noi compagno e fratello.
Contro il terrorismo di stato, un’unica risposta: RESISTENZA!
LIBERTA’ PER ÖCALAN!
BIJI BERXWEDANA KURDISTAN!
Movimento NO TAV
di seguito l’appello inviato dalla comunità curda al movimento:
Dalla Val Susa al Kurdistan – Un appello alla resistenza verso il corteo del 31 Ottobre
Car* compagn* del movimento NO-TAV, vi salutiamo a nome della resistenza Curda. Siamo seguaci della vostra/nostra resistenza, quella di chi combatte contro chi vuole distruggere un territorio devastando la natura. Avete iniziato con la resistenza nella Val di Susa, ma per tutti coloro che hanno a cuore la difesa del territorio contro capitalisti e mafiosi, siete diventati qualcosa di molto importante e molto più grande che scavalca i confini della vostra valle e si diffonde in tutte le parti d’Italia e non solo. Crediamo che il movimento NO TAV sia diventato speranza e punto di riferimento per coloro che vogliono costruire un Mondo diverso basato su autogestione, rispetto per la natura, per il territorio ed autogoverno contro un sistema repressivo che vuole decidere sulla nostra vita distruggendo i luoghi dove viviamo. Come compagni Curdi abbiamo incrociato più volte le strade della Val di Susa, resistito contro la violenza della polizia, respirato gli stessi lacrimogeni ed intrapreso la strada della lotta per la dignità e la giustizia sociale. Crediamo che conosciate la lotta che come Curdi abbiamo iniziato decine di anni fa: una lotta contro l’oppressione e per la libertà.
Ormai è da molto tempo che abbiamo urlato BASTA ( EDI BESE !) lottando per costruire un sistema nuovo, quello del Confederalismo Democratico, una società in cui uomini e donne sono liberi di autodeterminarsi, in cui tutte e tutti partecipano alla gestione della comunità, in cui viene rispettato l’ambiente e le risorse naturali ed i popoli vivono in pace tra loro. Si tratta di un sistema che mette al centro la dignità delle persone e da la possibilità di vivere senza aver bisogno dei potenti e degli Stati che governano sulle nostre vite. Crediamo che stiate seguendo cosa sta succedendo in Kurdistan Bakur (Nord ) e in Turchia. Quando sta accadendo in questi ultimi mesi è il risultato della sconfitta elettorale di Erdogan durante le ultime elezioni; da quando il Partito dei Popoli Democratici (HDP) ha superato la soglia di sbarramento del 10% alle elezioni di Giugno, Erdogan ha iniziato una nuova guerra contro i Curdi arrestando migliaia di persone (politici, giornalisti, attivisti) e massacrando la popolazione civile.
In seguito a questi attacchi, molte città del Kurdistan Turco hanno dichiarato l’autogoverno e l’autonomia democratica rispondendo così al terrore dello Stato Turco aumentando la resistenza. Allo stesso tempo nel Rojava (Kurdistan Siriano) le unità di difesa popolare dello YPG/YPJ continuano la guerra di liberazione contro i fascisti dell’ISIS. La resistenza di Kobane, città che ha respinto gli attacchi delle milizie dell’ISIS per oltre 130 giorni, è diventata un simbolo per tutta l’umanità. Nell’ultimo anno tante cose sono successe: la battaglia contro ISIS va avanti e Kobane, così come le altre città del Rojava, provano a rinascere dalle loro macerie. Tutto questo viene impedito dalla Turchia che fa un vero e proprio embargo contro Rojava ed in particolare Kobane: gli aiuti internazionali, gli attivisti, i medici e molti altri sono bloccati a causa del confine chiuso e militarizzato con la volontà di isolare la rivoluzione del Rojava.
Dalla Comunità Curda è stata lanciata una giornata di mobilitazione per il 31 Ottobre 2015 in solidarietà con la resistenza del popolo curdo. Crediamo sia importante unire le lotte! Sappiamo che il 31 Ottobre è un giorno molto importante e significativo nella storia della resistenza NO-TAV ! Vorremmo che LO SPIRITO di quel giorno, della grande resistenza del Seghino, riviva ancora nelle piazza di Torino, unendo la lotta NO TAV a quella del KURDISTAN. Vorremmo che i nostri compagni e compagne del movimento NO-TAV non ci lascino da soli, vorremmo vedere le loro bandiere sventolare insieme e vicino alle nostre.! Per questo vi invitiamo a Torino per condividere insieme una delle giornate storiche della vostra lotta (che è anche la nostra lotta), e stare fianco a fianco sostenendo tutti insieme la resistenza del Kurdistan!
Crediamo nella fratellanza dei popoli e crediamo che ce la possiamo fare solo se SIAMO TUTTI INSIEME ! Allora vi aspetteremo a Torino, il 31 Ottobre dalle ore 10 per un presidio e dalle 14:30 per il corteo (Appuntamento Stazione Ex-Ceres – Torino) VIA LA RESISTENZA NO-TAV, VIVA LA RESISTENZA DEL ROJAVA E DEL KURDISTAN!
Comunità Curda Torinese