ieri sera verso le 22.30 è stato hanno incendiato e completamente distrutto il presidio di Bruzolo.
L’operazione è andata in porto dopo altri due tentativi pregressi: 3 settimane fa con l’incendio domato in tempo ma con struttura danneggiata, e sabato notte lasciando anche una bombola del gas aperta vicino al fuoco. Nel frattempo la settimana scorsa, nella notte della manifestazione dei 40.000 no tav di Susa era andato distrutto il presidio di Borgone. Da ieri invece il presidio è stato distrutto completamente. In tutto questo report d’infamità vi è da annotare anche l’imbrattamento di alcuni cippi partigiani con scritte “sì tav” a Caprie. La mano di tali atti è chiaramente sconosciuta ma è chiaro che in piedi ci sia un attacco nei confronti del movimento no tav che trova humus fertile in chi ogni giorno imbastisce una campagna continua e martellante che mira a delegittimarlo e indebolirlo. Forse laddove non arrivano le vittorie politiche della lobby del Tav arrivano gli atti intimidatori di chi compone la lobby o forse di chi si sente legittimato ad appoggiarla esternamente? Non lo sappiamo, ma non abbiamo paura.
La campagna di boicottaggio di chi lavora per il tav viene additata come persecuzione e i politici si sentono in dovere di dimostrare la loro solidarietà alla Geo.mont che abbiamo indicato come traditrice della valle. nessuno però degli stessi ha sprecato una parola per condannare gli attentati nei confronti del movimento no tav.
A ciascuno il suo , risponderemo a tutti, la paura non abita in Val di Susa.