da http://lascreeningroom.net/
Animazione creata da Emilio Rizzo, animatore e illustratore partenopeo (lo avevamo già seguito in ‘Racconti per una solitudine insonne‘) che, con i suoi ormai caratteristici personaggi tozzi e stilizzati, riesce a costruire una storia ben narrata. Accurata la regia con l’uso di panoramiche, di carrellate, dell’effetto dolly, della soggettiva.
Il corto ricostruisce uno degli episodi più significativi del movimento No Tav (su maggiori dettagli guardate il doc ‘Fratelli di Tav‘) e della lotta per il territorio valsusino. Era il febbraio 2012, il cantiere andava avanti in gran fretta, i poliziotti erano dispiegati, gli attivisti sempre più motivati. Uno di loro, Luca Abbà, era salito su un traliccio della corrente elettrica. Una telefonata a Radio Black Out, un uomo senza divisa stava salendo per portarlo giù, ma Luca sale più in alto e… cade da un’altezza di dieci metri. Lo soccorrono, mentre i lavori non cessano neanche un minuto.
Poi un salto indietro di alcuni istanti: la stretta di mano tra il Governo italiano e quello francese a suggellare l’accordo; i poliziotti in tenuta anti-sommossa sparano contro i manifestanti una pioggia di lacrimogeni, alcuni scaricano manganellate contro i manifestanti… uno scontro (impari) in trincea. In seguito Luca uscirà dal coma.
Qualche mese più tardi, gli hacker attivisti di “Anonymous” pubblicano i files privati della polizia italiana, tra le altre informazioni, scoprono che sono stati lanciati 4357 gas lacrimogeni contro gli attivisti NO TAV… e la storia non finisce qui.
Lina Rignanese