UN VIAGGIO A PUNTATE NEL MONDO DEL LAVORO IN VALLE DI SUSA
C’è lavoro e lavoro non è solo uno slogan, è una riflessione, una domanda e un’affermazione al tempo stesso ma è anche ricerca, conoscenza, umiltà e sacrificio. Alle spalle di questo anche troppo decantato termine, il lavoro, stanno un mondo di verità e di menzogne, stanno il denaro e gli affari ma stanno, purtroppo, sempre più indietro i lavoratori, le persone, chi del lavoro ci vive e chi di quel lavoro ne assapora i frutti o ne paga le conseguenze. Noi pensiamo sia giusto iniziare questo dibattito in modo semplice, diretto, con una inchiesta, un viaggio all’interno del mondo del lavoro della valle di Susa. Un territorio da scoprire, ricco di antiche tradizioni ma anche di progetti che guardano al futuro. Territorio legato a filo doppio con la Francia da un lato, quello delle alpi e dall’altro con la pianura padana, la metropoli, Torino, la città della Fiat. In questa terra si vive o meglio si sopravvive alla crisi economica solo grazie ad immensi sacrifici ma scopriremo in questo viaggio che questi non sono un ricatto sufficente a far digerire la distruzione della terra attraverso i cantieri tav. Chi in questa terra da generazioni vive e sogna non accetta, ad esplicita offerta un lavoro nei cantieri, neanche se attualmente disoccupato. Le eccezzioni sicuramente ci sono ma non possono che essere definite tali, una seria indagine ci porterà quindi a scoprire un mondo particolare, taciuto per ignoranza o superficialità dai media mainstream e negato da chi vuole trasformare la valle di Susa in un arido corridoio.
Iniziamo così questa inchiesta a puntate incontrando una attività un po’ particolare, altox, un consorzio di guide alpine che vivono e lavorano in valle di Susa. A loro abbiamo posto delle semplici domande alle quali hanno schiettamente risposto, l’ultima delle quali ovviamente riguarda una possibile offerta di lavoro in un cantiere tav. Ma il centro del nostro viaggio inchiesta non è solo questo. Oltre le parolone dei politici, oltre le ruspe, oltre il conflitto c’è una terra che vive e soffre, ci sono delle persone con molto coraggio ma soprattutto con tanta dignità. Ci sono le donne e gli uomini della valle di Susa, i giovani, gli anziani, i disoccupati, chi vive di sogni e chi ha perso ogni speranza, ci sono quelli che per noi sono delle persone e che per i governi sono numeri, produzioni, profitti e denaro. In questo viaggio c’è chi ha scelto da che parte stare, perchè una possibilità di scelta c’è sempre nella vita, a cambiare sono le conseguenze delle scelte fatte. A loro cediamo la parola.