Ci uniamo anche noi a quanti, e sono davvero molti, chiedonol’annullamento della parata del 2 giugno e la conversione dei 3 milioni di euro stanziati per la parata in aiuti immediati alle popolazioni colpite dal terremoto.
Lo diciamo perchè sappiamo cosa significa innanzitutto la parola solidarietà (termine che dalle parti delle istituzioni è poco conosciuto e scambiato per carità) e anche perchè siamo vittime delle scelte dei governanti di turno sui fondi pubblici.
Ci aggiungiamo anche un altro elemento, la parata militare purtroppo la vediamo tutti i giorni a Chiomonte e in Val Clarea dove sono di servizio tutti i corpi di polizia italiani e reparti dell’esercito con uomini e mezzi.
Se la Repubblica è questa, permetteteci di dissentire e di attrezzarci per resistere.
Il governo aumenta le tasse sulla benzina per il terremoto, il presidente della Repubblica dichiara che festeggerà in modo sobrio…queste sono le riposte dall’alto ad una tragedia buona per tutte le strumentalizzazioni ma non per mettere in discussione l’ennesimo scempio di stato.
Un governo e tutta la sua classe dirigente dovrebbro accodarsi a quanti stanno dando vita alla campgna #no2giugno e investire una volta per tutte nell’aiuti in tutte le regioni colpite dai terremoti invece di pensare ad investire soldi pubblici in costruzioni faraoniche alimentando speculazione e mala affare.
Viviamo un sistema politico che salva le bache ma non salva i suoi cittadini, anzi li tassa speculando persino sulle tragedie.