Monti e Hollande s’incontrano al bilaterale tra Italia e Francia e si stringono la mano sulla Torino Lione: La Tav si farà e il prossimo vertice lo faremo a Lione per riaffermare la volontà di realizzare la linea.
Ne prendiamo atto ed evidentemente il premier francese doveva dare una risposta politica ai dubbi della corte dei conti d’oltralpe che aveva analizzato i costi della linea giudicandola inutile.
Il vertice in cui i premier si sono confrontati su Spread e Crisi ha dimostrato come si ragioni dalle parti dei palazzi, che essi si trovino a Roma o Parigi. Dopo il fallimento delle politiche economiche europee e l’austerity come unica soluzione italiana, la volontà di investire (politicamente perchè economicamente è tutto da vedere…) sul Tav dimostra quali siano le scelte di chi governa, ovunque.
Qui in Italia sappiamo come funzionano le cose e da tempo spieghiamo in ogni dove che i soldi per il Tav sono sottratti alla collettività, alle scuole, agli ospedali, ai terremotati, sono insomma tolti da settori di utilità sociale e dirottati a riempire la cassaforte della Casta e delle Lobby. Da Monti non ci aspettiamo molto, benchè i conti li sappia fare bene, abbiamo capito da quando governa, insieme agli altri professori di stato, dove gli piaccia tagliare, sottrarre e ridurre.
Anche da Hollande non ci aspettavamo nulla di sensato, l’allarme lanciato dalla corte dei conti francese era un dato reale, calcolato da persone di buon senso (morale ed economico) ma è chiaro che le scelte le fa la politica e l’economia politica in altri casi.
Da parte nostra non ci sono nè gioie nè delusioni ma tanta e sana consapevolezza e dedizione nel rinforzare le barricate, a prendere le misure del cantiere per contrastarlo, ad allargare il consenso alla nostra lotta, che anche in questo caso dimostra di incarnare il futuro di tutti.
Infine vogliamo dire al premier di turno che la frase “la Tav si farà” l’hanno pronunciata almeno una decine di suoi predecessori e ad oggi non esiste la Torino Lione ma una caserma a cielo aperto che ha assunto un minimo le fattezze di un cantiere.
Ne riparleremo con i premier, magari a dicembre (periodo del prossimo incontro bilaterale), facendo noi un bel tragitto da Torino a Lione…con le bandiere belle alte, perchè no…