[editoriale notav.info – versione cartacea] E’ iniziata l’ESTATE NOTAV è il clima è già quello che serve per guardare avanti. Il campeggio nato a metà giugno con gli studenti medi sta entrando nel vivo e la Valle è di nuovo in marcia per via dell’Avanà, per i sentieri verso la Clarea e Chiomonte ritorna ad essere il cuore della mobilitazione.
E’ innegabile, un anno è passato a abbiamo dovuto fronteggiare l’offensiva della lobby del Tav che ha guadagnato metri, ha eretto muri e ci ha tolto la baita e pezzi del nostro territorio. Il non cantiere sta prendendo le orribili forme di un cantiere e la militarizzazione del territorio non cessa di esistere. E’ tutto vero, ed è giusto essere realisti, ma è altrettanto giusto guardare avanti sapendo che non abbiamo mollato un minuto e un metro senza lottare.
E questo si vede e si sente concretamente, non solo perché “siamo sempre qui” come sarebbe facile dire, ma perché in un anno sono successe così tante cose che altri avrebbero subito sonore sconfitte, mentre qui, nella Valle che Resiste, ogni battaglia continua ad essere un giorno di scuola utile per quella successiva.
In tutti questi anni ne abbiamo imparate tante di cose, ma una su tutte è rappresentata dal fatto che nonostante i proclami nulla è mai scontato. Il cantiere ad esempio, nonostante l’apparenza imponente e vigorosamente difeso si è già dimostrato più volte violabile. Le sue reti e il suo filo spinato sono stati tagliati più volte e non c’è giorno che l’apparato militare non si senta in allerta.
C’è poco da dire, è qui intorno al Cantiere che materialmente la nostra battaglia deve prendere forma, ed è ovunque che la volgiamo estendere perché quello che il movimento notav ha insegnato a tutti è la sua caparbietà nel portare avanti la sua lotta a 360°, sul campo quando serve, ma in ogni altro spazio che si apre all’interno della società.
L’ultima notizia ad esempio, quella sulla Francia che traballa nei confronti della Torino Lione è il risultato di anni di battaglie e costruzione di consenso che ha incontrato oltralpe una seppur piccola, approvazione. Al politica italiana si straccia le vesti per realizzare l’opera e ci sono casi unici in Italia di alleanze nate solo per batterci: ad Avigliana ad esempio pd e pdl erano uniti sullo stesso candidato, ma la componente notav ha prevalso. Persino a Rivalta, che di sicuro non è una roccaforte notav è stata sconfitta per il partito del cemento, e sebbene non sia nelle sedi istituzionali che vinceremo questa battaglia, è anche da queste cose che si capisce come il fronte avversario sia meno forte di quello che sembra.
Hanno arrestato 46 di noi, hanno aperto il Processo in tempi da record, Nina e Marianna dopo essere state arrestate sono state giudicate e Nina è stata assolta e Marianna condannata senza prove a 8 mesi. Ci hanno caricato di denunce, hanno persino denunciato i nostri avvocati eppure non siamo arretrati di un metro, nemmeno di fronte ad un totem della giustizia come Giancarlo Caselli, che qui si sta giocando la faccia in maniera spudorata.
Hanno fallito tutti i poteri forti con noi, ed ora tocca alla magistratura fare la sua parte ma la sta trovando dura perché se l’obbiettivo era spaventarci, non ci sono proprio riusciti. Dopo gli arresti abbiamo manifestato in 70.000 per la Valle, dopo la caduta di Luca in tutta Italia hanno sventolato le nostre bandiere.
E’ vero è passato un anno e molti altri ne dovranno passare ma dobbiamo continuare a proseguire il nostro cammino, con il giusto passo e con l’obbiettivo sempre chiaro.
A noi tocca resistere e lo sappiamo fare bene e la nostra lotta passa per iniziative come questa del campeggio o come le passeggiate al cantiere, sapendo che dobbiamo continuare a fargliela trovare dura, a non lasciare nessuna occasione che ci si presenta per mettere in crisi tutto questo orrendo meccanismo fatto di corruzione e arroganza.
Il cammino è lungo e attrezziamoci per il futuro
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