“Mezzi cingolati ed idranti!”, l’archeologa pronipote di Pasquale Martignetti fa un resoconto dei danni causati dalle forze dell’ordine alla necropoli di Chiomonte
di Alessandro Paolo Lombardo
A giorni sarà pubblicato il videoreportage di bMagazine, giunto alla manifestazione nazionale NO TAV del 25 febbraio in Val di Susa assieme a quattro manifestanti della Rete Commons ed altri attivisti beneventani. In anteprima un’intervista video a Paola Martignetti, archeologa valsusina di origini nostrane e pronipote del filosofo Pasquale Martignetti, tra i primi divulgatori di Marx in Italia. La gioviale archeologa, nello spiegare le motivazioni della sua adesione al movimento contro la nuova linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione che dovrebbe passare in una montagna piena di uranio e amianto, riepiloga alcuni dei danni causati pochi mesi fa dalle forze dell’ordine giunte a militarizzare il cosiddetto “non cantiere” della Maddalena.
I mezzi cingolati e gli idranti utilizzati contro i manifestanti avrebbero devastato la preziosa necropoli neolitica, testimonianza pressoché unica data la posizione privilegiata di Chiomonte, zona di contatto e commercio tra gli altipiani della Svizzera e della Francia e la Pianura Padana. “La valle non dev’essere distrutta”, dichiarava la Martignetti due giorni prima dei nuovi scontri. Il tentato ampliamento del cantiere metterà a rischio anche il villaggio neolitico?