Lo speciale Parole Ribelli sull’operazione contro il movimento No Tav. Analisi ed interviste ai microfoni di Radio Blackout.
Ci provano, ma sono destinati a fallire. Il procuratore Giancarlo Caselli all’alba del 26 gennaio ho sguinzagliato i suoi cani per procedere con l’operazione contro il movimento No Tav, decine di persone sono state condotte in carcere; il movimento No Tav ha già risposto, sull’onda dell’emotività e della rabbia: la Valle non si arresta. Tra gli arrestati c’è anche un nostro compagno redattore di Parole Ribelli, Jacopo, a lui ed a tutti gli arrestati a Torino come altrove abbiamo dedicato l’approfondimento di martedì mattina sulle libere frequenze. Analizzando i tanti aspetti dell’operazione repressiva contro il movimento, come Parole Ribelli non abbiamo potuto che partire dal considerare anche la specificità che ci racconta come tanti degli arrestati siano giovani e studenti, impegnati dentro le lotte, militanti di un No che è trasversale a tutto quanto, il No Tav. Perchè quando diciamo che un metro di Tav è una scuola in meno, un metro di Tav è un presidio ospedaliero che chiude, un metro di Tav è una bosco distrutto, ci crediamo, perchè siamo dalla parte giusta, e alla fine vinceremo. Parole Ribelli, settimanale di contro-informazione del Collettivo Universitario Autonomo è andato in onda, con questo speciale, martedì 31 gennaio, sulle libere frequenze di Radio Blackout, 105.250 fm o in streaming (www.radioblackout.org/streaming).
Jacopo libero, liberi tutti! Ora e sempre, No Tav!
da www.cuatorino.org
Le interviste realizzate nello speciale No Tav:
– Lele Rizzo, comitato di lotta popolare di Bussoleno
– Gigi Roggero, ricercatore dell’università di Bologna