Riprendiamo dal sito di Eleonora Evi la lettera di alcuni eurodeputati del gruppo Verdi (e non solo) indirizzata a Frans Timmermans, vicepresidente della commissione europea. Il messaggio è chiaro: il TAV è un disastro ecologico annunciato e va fermato prima che inizino i cantieri.
Frans Timmermans
Vice-Presidente esecutivo per il Green Deal europeo
Virginijus Sinkevičius
Commissario all’Ambiente, l’Oceano e la Pesca
Per conoscenza
Ursula von der Leyen
Presidente
Adina Vălean
Commissaria ai Trasporti
Oggetto: compatibilità del collegamento ferroviario ad alta velocità Torino-Lione con il Green Deal europeo
Egregio Vice-Presidente Timmermans, egregio Commissario Sinkevičius,
Vi scriviamo per esprimere la nostra preoccupazione per le posizioni recentemente assunte dalla Commissione rispetto alla compatibilità dei progetti infrastrutturali di bandiera della rete TEN-T, e in particolare il collegamento ferroviario ad alta velocità Torino-Lione, con il Green Deal europeo (EGD).
Negli ultimi 30 anni, questo “megaprogetto” infrastrutturale, che l’UE finanzia attraverso il Meccanismo per collegare l’Europa, è diventato “famoso” per la completa mancanza di coinvolgimento delle popolazioni locali e la repressione delle voci di protesta nelle valli alpine. Oggi, emergono sempre più preoccupazioni rispetto al bilancio di carbonio dell’opera, calcolato in termini di emissioni incorporate lungo il ciclo di vita dell’infrastruttura. Studi indipendenti puntano verso l’inquietante scenario che il collegamento ad alta velocità Torino-Lione produca emissioni almeno fino al 2055, come delineato dal Rapporto speciale no. 10/2020 della Corte dei conti europea, e come portato alla vostra attenzione da un gruppo di esperti, capeggiati da Luca Mercalli della Società Meteorologica Italiana onlus, nella loro lettera del 17 dicembre 2020.
Malgrado questo scenario, la Commissione sta mostrando un supporto risoluto a questo progetto come parte dell’EGD. Nella sua risposta alla lettera di Mercalli, la Commissaria Vălean descrive il Torino-Lione come “un progetto veramente europeo”, “un progetto della solidarietà e unità europea” e “un’infrastruttura transfrontaliera moderna ed ecologica” che permette di “trovare una soluzione efficace e sostenibile all’attraversamento delle Alpi” e dare benefici alle economie e alle popolazioni UE. Analogamente, in risposta all’interrogazione parlamentare E-003690/2020, la Commissaria Vălean affermava che “la nuova galleria segnerà una svolta per il trasporto di merci e persone nelle valli alpine ecologicamente sensibili”.
Siamo del tutto favorevoli e a sostegno del più rapido passaggio possibile dalla strada alla ferrovia, al fine di ridurre le emissioni del settore dei trasporti e rendere la mobilità UE più forte e più sostenibile, specialmente a livello regionale e locale, come chiesto recentemente dalla risoluzione parlamentare del 20 gennaio 2021 sulla revisione delle linee guida TEN-T. Tuttavia, alcuni studi [1] mostrano che la costruzione di gallerie rende impossibile alla ferrovia ad alta velocità compensare le proprie emissioni incorporate.
A fronte di da ciò, vi poniamo le domande seguenti:
– La Commissione è in possesso di stime sulle emissioni del collegamento Torino-Lione che suggeriscano uno scenario differente? Se così non fosse, come può essere compatibile con l’EGD un progetto infrastrutturale che è probabile produca emissioni almeno fino al 2055?
– La Commissione è impegnata ad assicurare coerenza tra la legislazione in corso e prossima, gli obiettivi climatici e l’EGD? Se sì, la revisione del Regolamento TEN-T includerà obblighi di valutazione delle emissioni sul ciclo di vita per megaprogetti come la Torino-Lione, comprese le emissioni “Scope 3” e possibilmente in base a valutazioni indipendenti?
– La Commissione intende tener conto dell’impatto sulla biodiversità prima di finanziare progetti con fondi UE?
Il raggiungimento di un’economia circolare e neutrale rispetto al clima in Europa entro il 2050 è un obiettivo di per sé ambizioso, ma richiede, a partire da oggi, passi sufficientemente ambiziosi e attenti. Proprio come bisogna smettere di finanziare le fonti fossili il più presto possibile, crediamo che un’esecuzione seria e coerente del Green Deal europeo richieda alla Commissione di fermare il finanziamento del collegamento Torino-Lione e analoghi megaprogetti infrastrutturali.
Members of the European Parliament
Eleonora Evi
Leila Chaibi
Marie Toussaint
Michèle Rivasi
Rosa D’Amato
Martin Buschmann
Manuel Bompard
Piernicola Pedicini
Sira Rego
Manu Pineda
Ignazio Corrao
Manon Aubry
Gwendoline Delbos-Corfield
Anna Deparnay-Grunenberg
Jutta Paulus
Ciarán Cuffe
Michael Bloss
Yannick Jadot
Tatjana Ždanoka
Philippe Lamberts
Alexis Georgoulis