da infoaut.org “Allontanati” per avere manifestato contro le scorie nucleari; il destino di chi si oppone. Succede spesso così: non ci meravigliamo, non ci spaventiamo ma ci lasciamo incuriosire dalle sempre più fantasiose strategie repressive che governi, procure, questure scelgono per attaccare il diritto al dissenso. Anche stavolta è andata così. Fogli di via della durata di due anni dai comuni di Chiomonte, Exilles, Giaglione, Venaus, Susa, Bussoleno e Chiomonte (Val Susa) per almeno cinque compagni palermitani. La colpa? Avere protestato (o tentato di protestare) contro il passaggio di un treno carico di scorie nucleari (un treno della morte, insomma) diretto in Francia e passante da alcuni comuni piemontesi – ovviamente all’insaputa degli stessi abitanti di tali comuni. Colpevoli di manife
stare contro il nucleare quindi, ma non solo: il provenire a Bussoleno quella notte (tra il 23 e il 24 luglio) dal campeggio NoTav di Chiomonte renderebbe di per sé necessario il provvedimento in quanto è da lì – da quel campeggio più volte minacciato di sgombero – che partono le “azioni violente” contro il cantiere ed è lì che si annidano i pericolosi estremisti NoTav. Queste almeno sono le giustificazioni della Questura di Torino.In altre parole: è inaccettabile manifestare contro il Nucleare; è diabolico essere anche un NoTav. Se stanno cercando di spaventare, isolare i valsusini, minare la nostra stessa possibilità di solidarizzare, costruire relazioni e, perché no, opposizione, lotta e resistenza comune sappiano che sono molto lontani dalla soluzione dei loro problemi. Quella valle, per quanto militarizzata – ormai paragonabile a Gaza per il numero di fili spinati, check point, fermi di massa – ha ormai ridisegnato le nostre mappe della libertà, e liberi ci sentiamo tutt’ora di andare in ValSusa e resistere tanto alle scorie nucleari quanto alla Tav e all’arroganza del potere politico e giudiziario.
Centro Sociale ExKarcere
Centro Sociale Anomalia
Collettivo Universitario Autonomo Palermo