Riceviamo e pubblichiamo il resoconto della seconda giornata del campeggio studentesco al presidio di Venaus.
Oggi, secondo giorno del campeggio studentesco nazionale, gli studenti medi hanno voluto portare la protesta direttamente nell’area degli scavi recandosi in Val Clarea per vedere con i propri occhi come il cantiere del Tav sta devastando il territorio, e per ribadire la netta opposizione degli studenti di tutta Italia ad un’opera tanto inutile quanto costosa. Dopo aver raggiunto dal presidio di Venaus le reti, i ragazzi hanno iniziato un’ insistente battitura e, con tronchi e pietre, hanno bloccato un cancello di accesso. Pronta è stata la reazione delle forze dell’ordine che con alcune cariche di alleggerimento hanno allontanato i ragazzi trattenendone una decina per identificarli. Forse la polizia sperava, mostrando i muscoli, di spaventare gli studenti ma il risultato è stato il contrario; dopo aver ottenuto il rilascio dei trattenuti gli studenti hanno dato vita ad un piccolo corteo lungo la statale che collega Giaglione e Venaus rallentando il traffico.
Anche il secondo giorno, dopo la giornata di ieri contraddistinta da un’azione di disturbo nei confronti di una delle ditte che lavora nel cantiere, si è svolto all’insegna di un’opposizione pratica e radicale, il segnale che questo campeggio vuole dare è quindi molto chiaro: i giovani di tutta Italia non sono disposti ad accettare la costruzione di un’opera tanto grande e dannosa, e non sono disposti a continuare a vivere nelle città e nelle scuole situazioni di crescente precarietà quando miliardi e miliardi sono così investiti.
L’invito è di raggiungere il presidio di Venaus per contribuire a dare forza e vitalità ad una nuova estate di lotta.
Studenti e studentesse No Tav