Sin dalle prime ore del mattino numerosi nuovi campeggiatori hanno raggiunto il presidio di Venaus.
Tra una colazione in paese e il pranzo all’ombra degli alberi, ci si scambia racconti di vita e di lotte e si è pronti ad allacciare gli scarponi per la passeggiata pomeridiana.
Arrivati a Giaglione abbiamo accolto i Maquis, che tramandano la memoria dei partigiani catalani, proprio come noi teniamo viva con la pratica quella dei partigiani che hanno abitato queste terre.
Al grido di “I popoli in rivolta, scrivono la storia!” un centinaio abbondante di notav si è incamminato per la strada sterrata determinato, come sempre, a raggiungere il cantiere devastatore di Chiomonte.
Non ci siamo sorpresi nel trovare le forze di occupazione schierate sul ponte della Clarea, ma non ci abitueremo mai a questo triste spettacolo e continueremo a contrastarlo infatti, continua ad essere entusiasmante la vivacità con cui da anni si torna a testa alta in quei luoghi che la controparte ci vorrebbe interdire per sempre.
Anche oggi, quindi, abbiamo dimostrato di sapere come aggirare ogni futile blocco e mentre una parte dei manifestanti è rimasta a presidiare e infastidire la polizia schierata al ponte, un’altra è riuscita a raggiungere attraverso i sentieri la baita No Tav sequestrata, presidio simbolo della nostra lotta che continua a resistere in mezzo ai terreni espropriati e alle colate di cemento.
Intonando “si parte e si torna insieme” siamo tornati al campeggio, dove abbiamo cenato con le prelibatezze preparate dal comitato di Susa.
La giornata di oggi è l’ennesima prova, qualora ce ne fosse ancora il bisogno, che non esistono limiti e divieti che non possiamo superare.
Domani ricordiamo l’appuntamento delle ore 10 per il volantinaggio al mercato di Bussoleno, alle 18.00 all’incontro presso il presidio di Venaus con la Carovana per il Rojava e l’ottima cena benefit Carovana.
E ricordatevi…questo è solo l’inizio!