Apprendiamo dai quotidiani piemontesi che sarebbe in preparazione l’ennesimo vertice Italia Francia con protagonisti Renzi e Hollande su temi vari ed in particolare il progetto tav Torino – Lione. Sono ormai passati 3 anni o poco di più dall’ultimo vertice tra i due paesi, era il dicembre 2012 e in una Lione blindata si siglò l’ennesimo patto speculativo.
Dai commenti dei giornali il problema sembra essere l’iter burocratico parlamentare di approvazione dei progetti e dei finanziamenti. O meglio, ironia amara, dell’aggiustamento della svalutazione del prestito. Tanto i promotori sono certi che prima di partire già litigano per l’aumento dei costi del ritardo. Verrebbe da ridere se il denaro di cui si discute fosse frutto del sudore di Renzi o di Hollande ma non è così. Il denaro per una nuova Torino Lione tav, lo sappiamo bene ce lo metteremo noi, l’Europa, le persone, chi lavora e anche chi non troverà lavoro a causa di investimenti inutili e sbagliati.
I cantieri invece non sembrano essere un problema, dice il cronista, e qui invece ci viene da piangere, la conferma della devastazione e della speculazione. Era il 2011, si apriva il cantiere per il tunnel esplorativo a Chiomonte, una sola galleria, di dimensioni ridotte e messa per traverso al progetto del tunnel vero e proprio che dovrebbe attraversare le Alpi. Il progetto del tunnel di base prevederebbe invece 3 gallerie una a fianco dell’altra lunghe 57 km. Ora sono passati 4 anni e sono stati scavati appena 4 km nella galleria geognostica di Chiomonte sugli 8 previsti. I tempi si sono già raddoppiati, i costi pure e di treni in questa galleria non ne passeranno mai perchè è piccola e utile solo a comprendere la qualità delle rocce. A conti fatti con la logica loro possiamo ammettere che se la velocità è questa, cioè 1 km all’anno, si f potrebbe finire il tutto in 170 anni. Sì quello di Chiomonte per Renzi e i suoi amici è un cantiere perfetto che non è un problema, va piano, non finisce mai, costa molto e soprattutto è inutile.
Detto questo non ci resta che prepararci per dire ancora una volta no a questo progetto. L’8 marzo nella bella Venezia dove Renzi e Hollande, con il loro codazzo di ministri cercheranno una vetrina per esporre al mondo i loro disastri. Una grande opera inutile, un patto finanziario con le banche per strangolare i cittadini, una nuova frontiera per lasciare morire di guerra le persone, una nuova guerra e anocora molto altro di peggio. Aspettando la nefasta scaletta di appuntamenti anche noi ci prepareremo.