Tavo Burat (1932-2009), pseudonimo di Gustavo Buratti, biellese.
Piemontese e al tempo stesso cittadino del mondo, ha lasciato il segno indelebile in tutte le battaglie combattute in Europa e nel Mondo a partire dagli anni ’50 ad oggi contro tutti i totalitarismi e a favore delle minoranze, linguistiche e non, nelle quali – con aperto e a volte sarcastico e più che giustificato dissenso verso l’ufficialità accademica e politica – ricomprendeva tutte le lingue di tutti i popoli. Anche e soprattutto quelle non riconosciute e tutelate dal potere degli Stati. Viaggiò a lungo e lontano ma la sua casa rimaneva il Piemonte, Biella la sua città. Suo “manifesto” forse più conosciuto, la poesia Piemontèis che i mi son, con il celebre verso: “‘L piemontèis a l’é mè pais”. “Il piemontese è il mio paese”.