Continua la protesta degli abitanti della Valle contro la chiusura del reparto di ostetricia e del pronto soccorso dell’ospedale di Susa.
Dopo il corteo di fine novembre che aveva portato in piazza più di mille persone, è stato indetto per la giornata di sabato alle ore 15.00 un presidio davanti l’Ospedale di Susa.
La protesta è iniziata a seguito della decisione della giunta regionale di declassare il presidio sanitario a struttura di area disagiata e di chiudere il reparto di ginecologia, l’unico presente sul territorio della Valle, costringendo quindi le partorienti a spostarsi fino a 70/80 chilometri.
Sotto accusa è chiaramente il nuovo piano Sanità della Regione Piemonte, preparato dall’assessore alla Sanità Antonio Saitta e dal presidente Sergio Chiamparino.
A fronte dei tagli, accorpamenti e previsioni per snellire “la spesa pubblica”, a venire penalizzati sono i presidi sanitari territoriali, quelli più decentrati e, sappiamo bene, più vicini alle persone.
In migliaia a Susa sono a pronti a dire NO a questi tagli e sabato pomeriggio lo faranno in piazza.