L’estate No Tav è cominciata con il primo campeggio studentesco, nato dalla volontà di riunire gli studenti e le studentesse che hanno partecipato alle lotte del movimento No Tav o che, semplicemente, ne volevano comprendere le posizioni. È stata un’occasione per toccare con mano e vedere con i propri occhi cosa significa la presenza militare del cantiere di Chiomonte, e quali sono le riflessioni e gli strumenti che il movimento No T
Durante le assemblee si è analizzato l’anno politico appena concluso e si è discusso riguardo alle prospettive del prossimo autunno, rilanciando come data del primo corteo nazionale il 5 ottobre.Il campeggio è riuscito a coinvolgere un consistente numero di student* che nell’assemblea di chiusura hanno espresso la volontà di ripetere l’esperienza a fine estate ed è per questo che dal 7 al 10 settembre ci sarà il secondo campeggio studentesco No Tav.
Durante quest’estate No Tav si è avuta l’ennesima conferma e dimostrazione di quanto la controparte sia in difficoltà a presidiare un cantiere troppo vasto ed esposto agli attacchi. Dopo l’assedio notturno del 21 luglio, durante il quale sono state tagliate diverse decine di metri di recinzioni, alcune barriere new jersey sono state abbattute e sono stati aperti dei varchi nel muro che doveva essere un rinforzo nei punti più a rischio, il mondo politico ha cominciato a chiedere a gran voce lo sgombero del campeggio No Tav e ha rinforzato la già esistente militarizzazione della valle con numerosi blocchi di controllo e con fogli di via notificati a destra e a sinistra. I mass media hanno seguito fedelmente questa linea, cercando di presentare il movimento diviso tra l’ala buona che tenta di isolare l’ala cattiva e violenta.
Ma una voce di questo coro di politicanti ci interessa particolarmente: Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino, il 25 luglio si auspicava lo sgombero del campeggio, mentre due giorni prima lanciava l’allarme rosso in quanto con i tagli previsti dalla spending review non si è più in grado di garantire l’apertura dell’anno scolastico. Queste due affermazioni mettono a nudo l’incoerenza e le contraddizioni della classe politica per quanto riguarda il problema dei fondi destinati al settore dell’istruzione: se da una parte con la riforma Gelmini (e gli altri ministri, Profumo in testa, che seguono fedelmente questa politica di tagli) si è applicato un taglio di 7,8 miliardi al settore della spesa pubblica scolastica, dall’altra vengono stanziate diverse decine di miliardi di euro per la realizzazione del TAV. Proprio in ambito scolastico basta fare un rapido calcolo per rendersi conto che basterebbero pochi di tutti quei soldi ad alta velocità per rimettere in sicurezza, e a norma, gli istituti presenti sul territorio e garantire il materiale necessario per l’attività didattica.
Il movimento No Tav insegna come la forza, la determinazione e l’autorganizzazione di un popolo può ribellarsi e contrastare le imposizioni della politica del palazzo, la lotta valsusina, ponendo obiettivi chiari e condivisi, è stata presa come esempio dagli studenti che hanno visto in essa un modello di sviluppo alternativo e in opposizione alla logica del consumo, allo sfruttamento ambientale e territoriale.
In quest’ottica, il campeggio studentesco vuole essere un’ulteriore possibilità per dare il proprio contributo al movimento No Tav e vivere in prima persona quel clima di solidarietà e di socialità vera. Inoltre, l’assemblea di 9 settembre sarà un momento di dibattito e preparazione della giornata di mobilitazione del 5 ottobre, un’occasione per confrontarci e condividere le nostre idee per costruire una risposta forte e chiara alle politiche di austerity imposte dal governo Monti e dai suoi ministri come Profumo, il quale sbandierando la parola d’ordine “meritocrazia”, vuole nascondere nei fatti un progetto che ha come obiettivo quello di far accedere ad un’istruzione di qualità, già conforme al modello di una società soggiogata alle logiche di mercato, soltanto chi dispone di un certo livello di reddito.
Come quello di giugno, anche questa volta, il campeggio si terrà a Chiomonte (raggiungibile in treno), il posto tende è libero e gratuito, in più saranno garantiti pranzo, cena e un’area bar.
PROGRAMMA
7/09 18.00 Assemblea di apertura : Presentazione delle iniziative del campeggio
22.00 Serata trash
8/09 15.00 Passeggiata in Clarea con merenda al sacco aperta a tutto il Movimento No Tav.
22.00 Concerto dei “…Lo chiamavano Faber” -cover di De Andrè.
9/09 10:00 Tavoli di lavoro su Scuola e Metropoli: Riflessioni collettive sulla scuola post-Gelmini. Bisogni e creazione di spazi di conflitto nell’epoca della crisi e del governo tenico.
16 :00 Assemblea nazionale “Verso il 5 ottobre, primo corteo studentesco”
21.00 Proiezione “Ribelli!”. Uomini e donne che in questo documentario si raccontano, confrontano la loro esperienza di partigiani con l’Italia del presente con lucidità emozionante e lanciano moniti e insegnamenti su cui riflettere.
10/09 11.00 Pranzo in via dell’Avanà.
Pomeriggio con tornei di calcio e pallavolo.
PER RAGGIUNGERE IL CAMPEGGIO:
Da Torino prendere il treno per Bardonecchia, scendere a Chiomonte. Poi a piedi seguire le indicazioni per l’area archeologica della Maddalena.
Per qualsiasi informazione
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