Domenica 10 gennaio, alle ore 11, si terrà la prima Assemblea Popolare No Tav del 2021.
Dal 10 dicembre la valle è nuovamente militarizzata e ha subito un ulteriore attacco, sono stati abbattuti diversi ettari di alberi secolari, tra cui anche la pianta nutrice della Farfalla Xerinxia Polixena. Un disastro ambientale che alimenta la devastazione climatica in corso. E mentre il Pianeta, l’unico che abbiamo, ci sta chiedendo di ridurre tutti i consumi e salvaguardarlo, in Valsusa, Telt, con la copertura della Questura, abbatte alberi con le ruspe, come fossero stuzzicadenti.
Da mesi monitoriamo da vicino la situazione, dalla scorsa estate il Presidio Permanente dei Mulini è stato attraversato da centinaia e centinaia di persone. E anche oggi, nonostante le temperature e le intemperie, le/i resistenti dei Mulini continuano nella loro costante azione di disturbo.
Nel frattempo la Questura gioca con i permessi per le iniziative pubbliche, visto l’obbligo di presentare richiesta in merito alle misure anti-covid. Senza alcuna logica sanitaria, se non per il fatto che a seconda delle giornate dei lavori al cantiere, la Questura fornisce o meno il permesso per le manifestazioni pubbliche. Si tratta di un vero attacco alla libertà di dissenso ed è qualcosa che va fermato all’istante. Sono fin troppi/e i compagni e le compagne che stanno subendo limitazioni della loro libertà personale.
Dana, Fabiola, Stella, Mattia, Stefano, Emilio, sono solo alcuni dei tantissimi nomi di No Tav che oggi si trovano a scontare pene scellerate per aver semplicemente portato avanti una giusta resistenza.
È tempo che si ponga un freno a questa deriva autoritaria e completamente perentoria in cui i Tribunali vengono spinti dalla Digos, attraverso relazioni costruite in modo assolutamente fazioso, come nel caso di Eddi, a cui è stata fissata la Sorveglianza Speciale, una misura particolarmente dura e restrittiva, per cui sono stati in grado di unire stralci di processi terminati con una completa assoluzione: insomma sembra cinema, ma non è.
Tutte queste figure sono strette da un filo sudicio, pericoloso e violento. Prima di tutto l’arroganza di queste parti segna un netto sconfinamento del diritto al dissenso e taccia di violenza azioni che invece non hanno nulla a che fare con essa, puniscono ad personam quando spesso si tratta di iniziative popolari particolarmente partecipate. Come per il caso “Oggi Paga Monti” parteciparono in 300, si trattò di un rallentamento autostradale, a cui seguiva uno speakeraggio e un volantinaggio. 12 imputati, tutti condannati da un minimo di 1 anno, fino al caso di Dana in carcere per 2 anni. Pene fuori misura a discapito della vita di singoli individui colpevoli solamente di aver alzato la testa.
Lo Stato che utilizza la magistratura per dare una stretta al dissenso, valica un confine oltre il quale saltano i principi del diritto. La legge che viene sfruttata in favore di un’opera che mangia soldi alle necessità primarie di tutte e tutti, pare ai nostri occhi qualcosa di inumano e pericoloso. L’attacco che attraverso la repressione al movimento No Tav viene fatto a tutti e tutte, rappresenta la cifra della morsa che il sistema Tav è capace di comprare chiunque. Ma quando le istituzioni sono al vaglio del ricatto economico, l’essere umano perde totalmente di valore, viene dimenticato da esse.
Pensiamo che sia fondamentale oggi continuare a lottare, ancora più forte e con più determinazione. In ballo ci sono il futuro, la libertà e la salute di tutte e tutti. Per questo domenica 10 gennaio, torneremo di nuovo a Giaglione dove ci riuniremo in assemblea alle ore 11, anche con il freddo e le intemperie. Non lasceremo soli i resistenti dei Mulini e non ci fermeremo di fronte alla neve, che è nostra amica, come le montagne che ci accolgono tra i loro sentieri, con la maestosità di chi restituisce a chi se ne prende cura.
Ricordiamo anche l’appuntamento di domani 9/01 dalle ore 10, ci ritroveremo al Presidio di San Didero per l’iniziativa “Divertiamoci con i Nodi”, un modo utile per scambiarsi saperi sull’antica arte dei nodi, per arrivare successivamente ad imparare a costruire una casa sull’albero.
Avanti No Tav!