DA VENEZIA
Domenica 30 serata a San Sistino.
In arrivo da Venezia mangiamo un breve boccone a casa di una delle organizzatrici per poi correre a San Sistino dove troviamo una sala consigliare gremita da circa 100 persone. La serata viene aperta con una presentazione che ci imbarazza per gli elogi che vengono fatti alla nostra Valle resistente. E’ sempre difficile iniziare un serata con la responsabilità di rappresentare una speranza importante specie per chi, come qui a San Sistino, ha un progetto tav che taglia in due il paese (Linea Venezia-Trieste sempre del corridoio 5)
Comunuque la serata va ottimamente, con molte domande e interventi anche dei numerosi amministratori del paese che ci ospita e di quelli limitrofi che hanno dichiarato senza tentennamenti che a livello istituzionale anche loro si opporranno a quest’altro inutile e devastante progetto.
Dopo l’assemblea continuano le domande e i ringraziamenti vicino al banchetto dei nostri gadgets, e finalmente verso le 24 riusciamo a tornare a casa di Aranna del comitato di san donà del piave.
Si chiudono così le tappe veneziane del no tav tour, che, nonostante il molto spiacevole episodio accaduto all’Università di Ca’ Tron relazionato precedentemente, ci hanno regalato 3 giorni intensi e arricchenti e che hanno raggiunto l’obiettivo sia comunicativo sia di dare speranza e coraggio alle popolazioni in loco interessate anch’esse dal corridoi 5.
Elena, Laura, Maurizio,Matilde,Micol e Simone
DA FIRENZE
ps: un ringraziamente va anche alle mie due figlie e alla pazienza che hanno avuto sia nel sorbirsi le assemblee sia negli orari impossibili in cui andavano a letto.
Verso mezzogiorno, dopo aver lasciato Arezzo, incontriamo gli amici di notav Firenze: Tiziano, Sandro, Teresita che ci accolgono con grande senso dell’ospitalità . Dopo aver pranzato, ci rechiamo in piazza Repubblica ad allestire lo spazio:camper, tavolini con il materiale, una postazione per un simpaticissimo duo che suonerà tutto il pomeriggio canzoni no tav ricavate dalla trasformazione in chiave ironica di canzoni famose. La piazza è piena di gente e in moltissimi si avvicinano, prendono materiale informativo, restano colpi ti dalla ricchezza e dalla fantasia dei nostri gadget.
Alterniamo alle canzoni brevi interventi sulla nostra lotta e su quella dei fiorentini contro il tunnel di sottoattraversamento di Firenze. La gente si ferma, ascolta, qualcuno si trattiene per gran parte del pomeriggio, un paio di persone prendono la parola. In particolare Claudia, una studentessa ventenne, che, con una forte emozione che la porta più volte alle lacrime, racconta le sue difficoltà di giovane che vorrebbe rimanere in Italia e, in particolare a Firenze, città che ama, ma che probabilmente dovrà lasciare per riuscire a costruirsi un futuro. Parla a lungo, si commuove e commuove tutti noi, per il trasporto con cui sollecita tutti ad attivarsi nella lotta contro un sistema che sta massacrando la scuola, l’università e non solo. Il suo intervento è seguito da un lungo applauso e le regaliamo il nostro foulard. Il pomeriggio è caldo e piacevole e la quantità di gente che passa e si ferma chiedendo informazioni e chiarimenti è veramente notevole. Per Mimmo, Tommaso ed Ezio giunge l’ora di andare in stazione per rientrare e con Lallo continuiamo il presidio aiutati e supportati da un numero sempre crescente di notav fiorentini. L’efficiente organizzazione ha previsto anche l’illuminazione così che possiamo proseguire anche se si è fatto buio. Intanto arrivano Francesco e Vincenzo: il loro treno ha avuto due ore di ritardo e quindi c’è solo il tempo di finire di riordinare i materiali, fare un “passaggio di consegne” e
scambiare poche considerazion i sull’esperienza toscana. Poi si mettono in viaggio per Roma.
E’ stata complessivamente un’esperienza impegnativa, a tratti anche faticosa, ma assolutamente ricca di stimoli e occasioni di confronto. Il bilancio è positivo: abbiamo distribuito materiale, diffuso informazioni, utilizzato spazi dei telegiornali e giornali locali, sollevato curiosità e stupore rispetto a molti aspetti sconosciuti della nostra lotta e, soprattutto, della situazione del nostro territorio, dalla Val Susa, alla Val Sangone a Torino. Insomma un piccolo sfondamento del muro di colpevole e premeditata disinformazione costruito dal sistema “ufficiale” di informazione. Tutto questo grazie alla disponibilità , all’amicizia, alla capacitàorganizzativa dei tanti che ci hanno accolto nelle diverse città , in nome di un cammino comune.
Gianna