Dopo decine di report positivi dalle tappe del notav tour che ha in questo mese attraversato l’Italia ne arriva uno a metà. Quello della tappa Veneziana infatti è un successo a metà, positivo per l’incontro con la popolazione al contrario negativo (e questo è un paradosso esclusivo di questa tappa) per “l’incontro” con le realtà organizzate che dovrebbero essere le più vicine ai movimenti e invece li prevaricano. Per questo motivo il resoconto è stato condiviso con i comitati no tav della val di Susa e firmato dal movimento intero.
Il NO TAV TOUR veneziano parte da Ca’ Tron palazzo storico sul Canal Grande sede della facoltà di pianificazione urbanistica in cui studenti e cittadini veneziani si sono auto assegnati la “casetta del custode” attigua al palazzo per bloccare una speculazione edilizia che per l’ennesima volta metteva il profitto davanti alla cultura. I ragazzi ci accolgono in modo caloroso mettendoci subito a nostro agio. Alle 18.30 comincia una affollata assemblea, all’interno della facoltà , con più di cento partecipanti. Dopo la presentazione di rito da parte della delegazione NO TAV spieghiamo a grandi linee la nostra opposizione lasciando immediatamente spazio al dibattito. Purtroppo le molte domande che ci vengono fatte da parte di studenti e cittadini sono state oscurate dalla presenza imbarazzante di alcuni centri sociali del nord est che hanno spostato in modo prepotente il dibattito su una polemica sterile che poco aveva a che fare con la nostra presenza a Venezia. Ci è dispiaciuto, dopo decine di tappe riuscitissime in tante altre città italiane, dove il dibattito ha arricchito il movimento e i movimenti nei territori, sentire in alcuni interventi l’eco delle campagne e delle strumentalizzazioni giornalistiche orchestrate nei nostri confronti dai politici sitav e dai media di regime. Nonostante vari tentativi di riporta re il dibattito su un piano reale, alcuni personaggi hanno sovradeterminato il volere dell’assemblea fino ad arrivare ad una vergognosa e violenta aggressione verso gli organizzatori dell’assemblea. Per l’ennesima volta dichiariamo che il movimento NO TAV non appartiene a nessuno se non a tutti i NO TAV genuini che popolano l’Italia e la Val di Susa, pertanto diffidiamo da chiunque voglia piantare la propria bandierina sulla nostra presenza nel territorio italiano. Tutta la nostra solidarietà va ai ragazzi di Ca’ Tron che stanno facendo un ottimo lavoro proprio nell’ottica della difesa del territorio e nell’opposizione al TAV nel Nord-Est.
Domenica 30 ottobre campo santa fosca
Montiamo il banchetto con volantini e materiale informativo dalle 10 in avanti. Il microfono aperto ci consente di raccontare ai migliaia di turisti che transitano davanti a noi le nostre ragioni e
l’assemblea che ne segue di approfondire. Abbiamo distribuito circa 2000 volantini e parlato con tantissime persone italiane ed estere raggiungendo in pieno l’obiettivo di comunicare i nostri motivi anche a chi della Valle di Susa sa poco. Infine, prima di tornare a Ca’Tron, la ciliegina sulla torta: un gruppo di no tav veneziani e valsusini che attaccano nel momento di maggior flusso turistico 4 bandiere no tav dal ponte di Rialto. Appena esposta la seconda bandiera, la sorpresa di un applauso partito spontaneamente dai passanti che fotografavano il ponte seguito dopo poco da ancora un più convinto applauso che ci ha inorgoglito ed emozionato. Siamo tutti valsusini!
MOVIMENTO NO TAV