Un notav del comitato di lotta popolare di Bussoleno è stato fermato dalle forze dell’ odine sulla tangenziale per la Valle, e gli agenti, udite udite, hanno trovato sulla sua macchina ben 57 maschere antigas. La notizia è balzata subito agli onori della cronaca grazie al solerte comunicato, probabilmente il secondo della giornata visto il ritmo che tiene l’ufficio stamapa, della questura che nell’ansia di dimostrare che siamo tutti cattivissimi e violenti, ha diramato anche le foto del sequestro.
Notiziona ci viene da dire, ma fino a prova contraria manca il reato e le maschere antigas sono in libera vendita. Tralasciamo anche sul fatto che comprarne in blocco direttamente dall’importatore fa risparmiare tutti, come il buon principio dei G.a.s. (non gas cs…) c’insegna, ci viene veramente da ridere.
A cosa servono le maschere? Purtroppo in Valle servono perchè ripararsi nel miglior modo possibile dai gas dei lacrimogeni mischiati al cianuro (questo sono i cs) è un diritto fondamentale. Come lo è evitare di farsi spaccare la faccia da un candelotto come è già successo, e come lo è ancora un sacrosanto diritto alla resistenza.
Del resto la stessa questura è costretta ad ammettere che: “Da una serie di controlli amministrativi effettuati negli ultimi giorni dalla Questura di Torino presso esercizi commerciali della valle di Susa e della prima cintura di Torino, è emerso un incremento nella vendita di caschi di protezione, guanti imbottiti e maschere antigas”.
Ancora una volta è il movimento notav a far girare l’economia, la lotta fa bene a tutti, tolto alle truppe di occupazione!