Non è bastata la doppia batosta elettorale alla Lega, quella di “padroni a casa nostra”. Il ministro degli interni Maroni pretende in sovrappiù di occupare un territorio del “Nord” presidiato dall’intera popolazione NoTav. La sua candidatura alla successione del “capo” porterà così indelebile il lustrino dell’aggressione e dell’occupazione militare proprio al Nord. Ne ha sciacquato di panni a “Roma”…
Evidentemente le geografie naturali non coincidono con quelle politiche e affaristiche! La Lega si dimostra per quello che è: un partito della governance territoriale, coperto dallo stato, che entrato nei salotti dei poteri forti ha subito imparato ad allungare le mani per spartirsi la torta, le torte, degli affari.
Su questo, e sull’assalto al movimento NoTav, le “frizioni” tra Bossi e Maroni si ricompongono anche se è facile prevedere che il senatùr al momento buono non mancherà di tirar fuori il peculiare “merito” del compagno di merende (contro di lui, non dica che non lo avevamo avvisato).
Il “popolo padano”, base militante ed elettorale, è già in crisi profonda, scomposto (vedi Veneto), confuso e frastornato. Come prenderà questa ennesima prova di quanto è cambiato il partito in cui ha riposto e in parte ancora ripone fiducia? Crederà nella sua totalità che in Valsusa si tratta di qualche odiato centro sociale? Che lì a giocare la partita è la “sinistra” quando proprio l’asse tra Lega e Pd battezzato da Napolitano ha permesso l’assalto armato al presidio di Chiomonte?
La vicenda Notav avrà influenze profonde nella dinamica di scollamento e scompaginamento a più livelli in atto nel partito. Non dentro i vertici, ma tra questi e la base, le basi, e all’interno di queste. Non sarà, non è un processo lineare ma… sarà difficile per senatùr&c. tenere il piede in più scarpe, tralaltro sempre più strette.
Attenta Lega ladrona, la Valsusa non perdona neanche te.
Redazione Infoaut
Redazione notav.info