Con un operazione declinata alla “trasparenza”, l’Osservatorio guidato da Mario Virano, con l’aggiunta dell’onnipresente Prefetto Padoin, ha presentato la campagna “sondaggistica” che riguarda il progetto preliminare della Torino Lione. All’insegna del va tutto bene, siamo bravi, non ci problemi e soprattutto il Movimento No Tav non esiste, il titolare dell’osservatorio, svestiti anche solo lontanamente i panni del super partes, ha illustrato alla stampa e ai sindaci, quanto annunciato da tempo in merito ai sondaggi. La nascita di un sito internet, www.Torino-Lione.it , con tanto di mappa interattiva dei luoghi dei sondaggi, descrizione e durata.. I 91 carotaggi e le 17 indagini complementari sono dislocate in 26 comuni a partire dal confine con la Francia fino a Settimo passando per la Valsangone. Sono 19 queli che coinvolgono Torino, da via Eritrea, a via Monginevro, da strada Antica di Collegno a via degli Ulivi. Quindi tutto bene? Cantano vittoria i vari Saitta, Borioli, Fermentino e Virano, sostenendo tutti assieme la bontà dei sondaggi per il territorio e il coinvolgimento delle amministrazioni, il presidente della provincia Saitta si spinge anche più in la sostenendo che: «E’ il primo caso in Italia dove la progettazione viene fatta in assoluta trasparenza e soprattutto viene accompagnata da un piano di sviluppo che prevede 630 milioni di investimenti pubblici a cui si aggiungeranno altrettanti fondi degli enti locali».
Enti locali, amministrazioni, sindaci, tutti ripetono questi termini ma i sindaci della val di susa, l’unica cosa che hanno fatto è stata quella di presentare un documento dove hanno chiesto di rinviare sia il programma dei sondaggi. Quindi ancora una volta l’operazione trasparenza è solo un’operazione PROPAGANDA, perché anche se non esistesse il movimento no tav, ed esiste eccome se esiste, non c’è chiarezza sulle ditte, sulla fantomatica contemporaneità dei lavori ecc… Ma questa volta, la vicenda è più concreta e il tentativo verrà fatto, perché con così tante parole ora anche per una ciurma allo sbando come quella della lobby del tav, è ora di dimostrare qualcosa. Come si vedrà, intanto il prefetto/prezzemolo di Torino ha preso in mano il piano per evitare il più possibile le proteste, ammonendo i sindaci dicendo loro di non scendere in piazza con la fascia tricolore e studiando un avviso “ad personam” emesso qualche tempo prima del sondaggio. “Scommettiamo sulla trasparenza e sulla volontà di non blindare i cantieri anche se siamo coscienti del dissenso e valuteremo eventuali interventi caso per caso». E Virano aggiunge: “Non vogliamo la militarizzazione del territorio: si tratta di normali lavori che servono per la progettazione.” L’altro leit motiv sarà quello decantato da Virano in questi giorni: “Chi si oppone lo fa contro un simbolo e non certo per la tutela del territorio”. Sta di fatto che i simboli di cui parla virano, sono croci sulla testa della Val Susa e se permettete, anche simboli del genere hanno il loro valore! Il movimento in tanto non rimane con le mani in mano e procede verso le iniziative che costellano la preparazione all’opposizione popolare ai sondaggi, intorno alla data dell’8 dicembre, anniversario, quarto, della liberazione di Venaus. (qui il programma completo ). Al pari della campagna di identificazione dei tecnici che in queste settimane circolano per la Valle, tracciando segni per i futuri lavori, disturbati ed allontanati da qualsiasi luogo.
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