Si è concluso ieri il fine settimana di lotta No Tav, una tre giorni di iniziative partecipate e determinate in quel del presidio di Venaus che ha dato il via all’estate di lotta nella nostra Valle.
Da Nord a Sud Italia in molti e molte hanno partecipato al campeggio che ha visto diversi momenti dislocati nei vari luoghi in cui la devastazione dei cantieri del Tav prova a farsi strada, disboscando e militarizzando un’intera valle.
Venerdì sera ci si è ritrovati al presidio di San Didero per una cena conviviale sulle note delle danze occitane che hanno accompagnato la passeggiata serale intorno al fortino. Arrivati al cantiere, i No Tav hanno trovato sul proprio cammino delle nuove barriere poste a protezione della fortificazione emblema dello sperpero delle risorse pubbliche a spese della popolazione per foraggiare militari, forze dell’ordine e infrastrutture degne di un’occupazione militare a difesa dell’opera non voluta. Ma, nonostante questo, decine di metri di concertina sono stati divelti e i fuochi artificiali hanno illuminato la notte valsusina.
Il giorno seguente è iniziato, invece, con un dibattito dedicato alla situazione francese, in particolare per conoscere e approfondire le rivolte delle periferie scoppiate a seguito dell’omicidio di Nahel, giovane ucciso da un poliziotto durante un controllo stradale. La violenza poliziesca intrisa di razzismo e islamofobia non è un caso isolato, bensì una sistematica realtà con cui i giovani proletari francesi, molto spesso di seconda o terza generazione, si confrontano quotidianamente. Insieme a Atanasio Bugliari Goggia, autore di “Rosso Banlieue” e “La Santa Canaglia”, e a Emilio Quadrelli, autore di “Cronache Marsigliesi”, si è ragionato sulle cause di questa violenza strutturale e della profonda politicità delle rivolte giovanili, cercando di dotarsi di chiavi di lettura rispetto alle trasformazioni politiche e sociali del presente in cui viviamo.
A seguire tutti e tutte insieme siamo partiti alla volta della Val Clarea, per raggiungere il presidio dei Mulini, di fronte al cantiere di Chiomonte dove, per aggirare i blocchi posti sul sentiero Gallo Romano, i No Tav hanno preso la via dei boschi arrivando così a destinazione per rendere tangibile la forte opposizione all’opera inutile. Tra cori, battiture e determinazione una breccia è stata aperta sulle reti del cantiere e, ancora una volta, le forze dell’ordine hanno reagito con lanci di lacrimogeni e idrante.
La domenica mattina si è aperta con i preparativi verso il Festival Alta Felicità e con un momento di saluto e confronto con il comitato No Ponte calabrese che, dalla loro assemblea, hanno raggiunto le montagne per portare la solidarietà e la reciproca alleanza con il Movimento No Tav. E’ stato dunque ribadito uno degli appuntamenti estivi al Sud Italia che vede nel 12 di agosto un’importante data di mobilitazione contro la grande opera inutile tornata in auge con il ministro alle Infrastrutture Salvini, il ponte sullo stretto. Questa si inserirà all’interno di un agosto intenso di lotta, iniziative e campeggi in tutta la Sicilia che individuano nelle infrastrutture militari, come le basi americane presenti sul territorio, e nei progetti antiecologici e emblematici dello spreco di denaro pubblico, come il ponte, gli obiettivi contro i quali lottare.
Attraverso le parole di Nicoletta, dalla Valle si è sottolineato l’urgenza di un movimento generalizzato contro la guerra e le sue infrastrutture disseminate su tutto il territorio italiano. In questo senso, questa estate segna un passaggio fondamentale per guardare all’autunno, momento durante il quale realtà ed esperienze di lotta di tutta Italia si uniranno in una grande mobilitazione generale per fermare l’escalation bellica, individuando nel 21 ottobre la data di una manifestazione sui territori siciliani e sul territorio pisano. Questo luogo infatti, a seguito del campeggio “Fermare l’escalation”, è stato scelto come emblematico rispetto alle articolazioni della guerra che si concretizzano in infrastrutture di supporto logistico funzionali ad essa, hub militari e basi militari americane come Camp Darby.
Infine, per concludere il weekend, si è preso parte alla passeggiata informativa sui terreni oggetto di esproprio a causa dei lavori propedeutici alla costruzione del tunnel di interconnessione tra Susa e Bussoleno. Da sempre è moda dei No Tav conoscere il proprio territorio per anticipare le mosse della controparte, così il pomeriggio della domenica è stata l’occasione per informarsi ed esplorare la regione compresa tra Santa Petronilla e Traduerivi.
Carichi di questo fine settimana fervono i preparativi per il Festival Alta Felicità che si terrà a Venaus dal 29 al 31 luglio!