Da mercoledì scorso, sul territorio dei Comuni Francesi di Villarodin Bourget e Avrieux, in Val Murienne, sono in atto blocchi ai camion e alle autobetoniere dirette al cantiere preparatorio del Tunnel Tav Lione Torino.
La popolazione del luogo, insieme ai membri dell’associazione ambientalista “Vivre et Agir en Maurienne”, quotidianamente sbarra la strada a questi mezzi pesanti destinati al pozzo di Avrieux e dalla prima mattinata di ieri diversi manifestanti sono nuovamente riusciti a bloccare un intero convoglio di camion per diverse ore.
La situazione però è precipitata all’arrivo della gendarmeria francese e di diverse autorità stradali che, in maniera solerte, hanno iniziato a identificare e successivamente sgomberare gli e le attivisti/e che si erano seduti sul manto stradale per portare avanti lo sbarramento dei mezzi con i propri corpi.
Nel pieno di questa operazione, che per modalità e attori conosciamo fin troppo bene anche qui in Valsusa, Philippe Delhomme, co-presidente di “Vivre et agir en Maurienne”, è stato arrestato e posto sotto custodia della polizia per poi essere liberato in tarda serata.
L’intervento delle forze dell’ordine e la loro volontà di fermare queste iniziative non hanno però spaventato la popolazione che ha già annunciato di voler proseguire con i blocchi anche per i giorni a venire.
Invitiamo quindi tutte e tutti le/i No Tav a raggiungere gli amici e le amiche d’oltralpe per unire le nostre lotte e per proseguire insieme la contrapposizione al Tav!
Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa dell’associazione “Vivre et Agire in Maurienne”.
“Ogni persona ha il dovere di partecipare alla conservazione e al miglioramento dell’ambiente – Art. 2 della Carta francese dell’Ambiente.
Mentre il Governo francese (N.d.T.) dichiara che l’acqua è un problema nazionale ed europeo, e che deve essere preservata, il Prefetto arresta e prende in custodia un difensore dell’ambiente che si batte da anni per salvaguardare questo bene essenziale per la vita! L’estate del 2022 è stata un vero e proprio concentrato di catastrofi naturali che ci ha fatto rimpiangere in particolare la noncuranza con cui abbiamo sprecato l’acqua.
Il progetto ferroviario Lione-Torino sta già sottraendo quasi 5 milioni di m³ all’anno e, se questo progetto venisse realizzato, il tunnel drenerebbe dai 60 ai 125 milioni di m3 all’anno, prosciugando le falde acquifere senza permettere alla natura di reintegrarla. Inoltre, in violazione della legge sulle acque, il tracciato della futura galleria attraversa le zone di protezione di aree di captazione dell’acqua, violando così le Dichiarazioni di pubblica utilità che vietano di scavare in queste aree.
Per questo motivo, dal 24 agosto 2022, un collettivo di cittadini sta bloccando la strada ai camion destinati a distruggere le risorse idrologiche della Maurienne. Pacificamente e con determinazione, traggono la loro legittimazione dall’articolo 2 della Carta dell’Ambiente che stabilisce che “ogni persona ha il dovere di partecipare alla conservazione e al miglioramento dell’ambiente”. https://www.legifrance.gouv.fr/contenu/menu/droit-national-en-vigueur/constitution/charte-de-l-environnement
Il 30 agosto 2022, la polizia, sotto l’occhio del Viceprefetto, ha allontanato selettivamente dal gruppo e arrestato, ponendolo in custodia cautelare, Philippe Delhomme, co-presidente di Vivre et Agir en Maurienne, nonostante che le decisioni fossero state assunte collettivamente.
Gli altri manifestanti sono stati sloggiati dai loro posti di blocco con la forza delle armi, per lasciare campo libero ai costruttori di cemento. Lo Stato protegge chi prosciuga le nostre montagne e maltratta chi protegge l’acqua.”