Razionamenti dell’acqua, svuotamento degli invasi e aumento dei prelievi dai fiumi non possono essere la soluzione, ma solo dei modi per tamponare la grave crisi climatica che il Piemonte si sta trovando a vivere in queste settimane.
La siccità sta arrivando in questi giorni ai livelli massimi di criticità.
Le risposte che vengono date dalla Regione Piemonte non bastano, è necessario un grande cambiamento di rotta sia a livello particolare che generale. E’ arrivato il momento in cui, chi ci governa a tutti i livelli, si prenda le responsabilità che gli spettano in questa grave crisi che sta coinvolgendo il Pianeta tutto, serve immediatamente che vengano affrontate le reali cause del problema che sta portando il mondo ad un surriscaldamento globale senza precedenti: oggi più che mai è fondamentale smettere di bruciare combustibili fossili e azzerare le emissioni di CO2 prima che sa troppo tardi.
In una valle alpina come la Valsusa gli effetti del cambiamento climatico galoppante sono ormai evidenti agli occhi dei più: la neve sulle nostre montagne che nel mese di giugno dovrebbe ancora brillare ai primi raggi di sole tiepido è tutta disciolta, i fiumi hanno portate davvero allarmanti e molti dei ghiacciai presenti stanno scomparendo.
Non possiamo più aspettare! Dobbiamo proteggere le risorse idriche del nostro territorio e dobbiamo farlo in maniera giusta e sostenibile, dando priorità alla cura e alla difesa della Casa di tutti e tutte noi: il Pianeta Terra.
((Foto del ghiacciaio Galambra anno 2017 di Maurizio Tron)