CONTESTATE LA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE FRAZIONATA E LE TROPPE E CONTRASTANTI PRESCRIZIONI DEL CIPE
Le associazioni WWF, Legambiente, Italia Nostra e Pro Natura in questi giorni hanno notificato il ricorso al TAR Lazio con cui si impugna la delibera CIPE (n. 86/2010, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 6/4/2011) che approva il progetto definitivo di escavazione del cosiddetto cunicolo esplorativo de La Maddalena (Comune di Chiomonte) in Val di Susa, funzionale alla realizzazione della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lione.
Numerose sono le illegittimità riscontrate nella delibera impugnata. La più clamorosa è quella relativa al frazionamento del progetto in tre diverse opere (cunicolo esplorativo/galleria di servizio, tratta internazionale e tratta nazionale): fatto questo vietato dalla normativa europea e anche da quella nazionale di recepimento.
Inoltre, contrariamente a quanto dichiarato dal CIPE, non è stata autorizzata la realizzazione di un cunicolo geognostico, ma di una vera e propria galleria di servizio, funzionale al tunnel di base, che si andrà a costruire con ben altro impatto ambientale e in contrasto con quanto stabilito dal Codice degli appalti.
Il progetto definitivo appare lacunoso e, secondo le Associazioni ricorrenti, pare evidente che il CIPE abbia cercato, per renderlo approvabile, di integrarne i contenuti tramite l’imposizione di numerosissime prescrizioni – nell’apposito allegato se ne contano 128! – per un’opera che si sviluppa per soli 7,6 km.
Peraltro, le associazioni ricorrenti hanno riscontrato numerose contraddizioni tra le stesse prescrizioni, per cui non è neppure chiaro cosa abbia realmente stabilito il CIPE.
Infine, nel loro ricorso le associazioni ambientaliste rilevano anche pesanti vizi in materia di applicazione della disciplina dei rifiuti con riguardo alla gestione delle terre e rocce da scavo.