Siamo alla Maddalena, il sito strategico individuato dai progettisti della TAV per scavare il tunnel Geognostico che permetterebbe l’avvio dei lavori, ma quel che più importa a Provincia, Regione e Governo è l’incasso di un primo assegno di 672 milioni stanziato dalla comunità europea per i lavori di costruzione della tratta Torino Lyone dell’Alta Velocità.
Un’opera, a più riprese contestata dal movimento NOTAV, movimento spontaneao e apartitico che raccoglie nel suo DNA differenti riflessi di uno stesso prisma.
La foto allegata documenta una di queste componenti, quella de “I cattolici per la vita della Valle”.
Domenica 29 maggio, un folto gruppo di partecipanti si è ritrovato presso il pilone votivo eretto nelle scorse settimane, quale richiamo alla preghiera e monito per la salvaguardia del Creato, che invece è minacciato aspramente da chi vorrebbe trasformare l’intera area, in un ciclopico cantiere.
Tanto per chiarire le idee a chi è stato traviato e confuso dai TG regionali e nazionali: ci si oppone alla grande opera perché è uno SPRECO DI DENARO PUBBLICO e peggio causerà DANNI IRREPARABILI alla SALUTE, all’AMBIENTE, all’economia contadina e vitivinicola non solo della zona (pregiata per l’ottimo vino Avanà) ma di tutta la bassa Valle di Susa. Senza scordare che buona parte delle tonnellate di sabbia e terra estratte finiranno chissà dove.
Proprio per questi motivi, il movimento NOTAV presidia in questa zona attraverso lo sforzo volontario di centinaia di persone che proteggendo fisicamente le vie d’accesso al sito, si oppone allo scempio economico e naturalistico programmato per la bellezza di 20 anni dai grandi investitori del cemento e del trasporto su rotaia.
Questo è un messaggio per tutti i confusi ma con la coscienza sociale ed economica che funziona ancora.
Noi cattolici, preghiamo perché l’uomo sappia rispettare e valorizzare i doni che ha ricevuto da Dio ed è nostro dovere coinvolgere quante più persone di buona volontà in questo obbiettivo primario per la vita di tutti.