La mossa strategica delle liste civiche vicine al movimento ha seriamente preoccupato il potere, che non sa più come leggitimare la scelta di escludere dalla decisione la popolazione della Val Susa.
E’ inedita la firma congiunta su un documento del genere, non fa gridare allo scandalo nel senso comune, ma vedere tutti i partiti allineati e coperti dietro al “bisogna farlo” rende bene l’idea di cosa sia la politica istituzionale in Italia, senza scomodare le vicende berlusconiane. Una povertà culturale che associa bene la fine di una democrazia rappresentativa che non rappresenta veramente nessuno. Nei giorni scorsi il sindaco e one man show del Pd, Sergio Chiamaprino, si è sgolato nel chiedere la testa degli amministratori valsusini e ha posto in ogni sede l’ìargomento Tav, ricavandosi un palcoscenico anche nel giorno dell’elezione a presidente dell’Anci, Associazione nazionale dei comuni italiani, dicendo: Siamo pro-Tav, non c’e’ dubbio. Speriamo di essere ancora in tempo”. “Il problema in Val di Susa – ha detto Chiamparino – e’ della politica, dove hanno un ruolo preponderante i no-Tav. Se si facesse un referendum tra i cittadini sono sicuro che vincerebbe il si'”. Con buona pace del sindaco, le cose stanno così in parte, dove è vera l’affermazione dul movimento no tav e ridicola quella su un referendum che chiedono tutti da molto tempo e che la Valle non ne sente assolutamente la necessità. E’ una partita a scacchi quella che si gioca, ma presto potrebbe tornare ad essere una sana battaglia popolare, fatta di mobilitazione e partecipazione, visto che secondo i tempi dettati da Matteoli e dall’Osservatorio di Mario Virano, novembre dovrebbe essere il mese dei sondaggi, che sono presentati in un primo documento uscito in via ufficiosa e che pubblichiamo qui .
Chissa’ se come dice Chiamparino saranno ancora in tempo, il movimento no tav lo è e lancia i primi due appuntamenti in coincidenza con la ricorrenza della prima battaglia popolare valsusina, quella del Seghino, quando il 31 ottobre del 2005 il popolo no tav si oppose all’esproprio dei terreni da parte delle forze dell’ordine alle pendici del Rocciamelone, compiendo quell’atto collettivo di resistenza a pubblico ufficiale che ormai è fatto storico e meritevole di ricorrenza.
Il 30 ottobre si terrà un assemblea popolare a VillarFocchiardo e il 31 ottobre il popolo No Tav scenderà in piazza per il ribadire il proprio No all’alta velocità con una fiaccolata da Condove a Sant’Antonino, con appuntamento alle 20.30 alla piazza del municipio.
Nel frattempo è stato inaugurato il quinto presidio sul territorio, a Condove, teatro recente di una sceneggiata del neo sindaco locale, pesantemente genuflesso alla lobby del Tav. Il presidio informativo prenderà forma nella struttura dell’area del Gravio, dove si tennero i primi campeggi no tav e a breve verrò inaugurata.
- Tav: destra e sinistra firmano un patto per il via ai lavori nel 2013
- in merito ai costi guarda il servizio del programma Presa Diretta sul mondo degli appalti del Tav
Ascolta l’intervista con Lele del comitato di lotta popolare No Tav di Bussoleno