Piccolo resoconto dei punti salienti dell’audizione dell’AD di Fs Gianfranco Battisti al senato.
Non senza un certo imbarazzo ieri a Roma si ammesso che, per quanto riguarda il finanziamento del tunnel di base, “le risorse a oggi stanziate ammontano a 3,6 miliardi, l’82 per cento delle quali è stato messo a disposizione dal governo italiano, il restante 18 per cento deriva da risorse comunitarie”. La Francia, insomma, ancora non ha messo 1 euro e dei tanti decantati fondi UE per ora non si è vista traccia: l’Italia, a oggi, sta finanziando all’82% (!!!) un tunnel ampiamente in territorio francese (dei 57,5 chilometri del tunnel di base 45 si trovano in territorio francese e solo 12,5 in territorio italiano). Un affare!
Ciliegina sulla torta, ieri è stato anche ammesso candidamente che i DUE TERZI dei lavoratori occupati nei cantieri saranno lato Francia. Se aggiungiamo che, cifre alla mano fornite dai promotori, l’impatto occupazionale dei cantieri che devasteranno la Val Susa sarà ridicolo rispetto alle cifre investite (1 posto di lavoro, precario, costerà MINIMO 1.2 MILIONI DI EURO DI SOLDI PUBBLICI) ci pare assai evidente che l’Italia del TAV rischia di fare la figura del fesso rimasto col cerino in mano. Ma d’altronde… si sapeva.
Sulle audizioni in senato di questi giorni vedi anche:
TAV già si annunciano ritardi dei lavori (e dei finanziamenti europei neanche l’ombra)
Il contratto di programma “fuorilegge” del TAV Torino – Lione